Secof, Italia al primo incontro. Turrin: tanti spunti per farmacie. Mirone: ora partiamo coi progetti

13/05/2018


Si è tenuto a Siviglia il primo incontro con Secof, l'organismo di rappresentanza europea dei distributori intermedi del farmaco di esclusiva proprietà di farmacisti, che ha visto la partecipazione dell'Italia con la presenza di Federfarma.Co, new entry nella compagine azionaria dell'organismo, e di Federfarma Servizi. «Un'esperienza utile e importante che ci può aiutare ad affrontare con il piede giusto tutti i cambiamenti che si profilano all'orizzonte» è il commento di Francesco Turrin, presidente Federfarma.Co. Come si ricorderà, Secof è operativa in 7 Paesi attraverso 7 società: Cerp Rouen Sas, del gruppo Astera, per la Francia, Cerp Sa del gruppo Astera per il Belgio, Bida Pharma per la Spagna, Sanacorp Pharmahandel Gmbh, per la Germania, Udifar per il Portogallo.

L'Italia è rappresentata da Antonello Mirone, Presidente di Federfarma Servizi, in qualità di Segretario di Federfarma.Co, e Francesco Turrin, Presidente di Federfarma.Co e di recente, c'è stato anche l'ingresso della Turchia mentre a breve ci sarà quello della Grecia. «Quella in Secof è una esperienza utile e importante» commenta Turrin, «soprattutto perché si genera uno scambio di dati e di esperienze ricco e denso di spunti. Le attività per quest'anno vedranno cinque appuntamenti in cui le rappresentanze e le cooperative dei paesi partecipanti si incontreranno. Ogni meeting ha come focus un tema specifico: il prossimo incontro sarà a fine maggio in Danimarca e il confronto ruoterà attorno al tema delle reti di farmacie con l'obiettivo di capire, in particolare, cosa fanno in Italia e negli altri paesi, ma avremo anche la possibilità di visitare la realtà delle farmacie danesi con uno scambio di esperienze che, essendo condotto a livello internazionale, è più aperto e trasparente. Mi aspetto un grande ritorno anche perché alcuni fenomeni, come l'avvento del capitale, in molti paesi sono realtà da diverso tempo. Credo che da questo confronto abbiamo la possibilità di raccogliere tutte quelle informazioni ed esperienze che ci consentano poi di partire con il piede giusto, mettendo subito in atto strategie più appropriate alla luce di esperienze già vissute».

«Dal nostro punto di vista» è il commento di Antonello Mirone «è importante conoscere come altri Governi, prima di noi, si sono orientati nel disciplinare la distribuzione del farmaco, il sistema delle farmacie, l'assistenza al cittadino. È interessante vedere come in alcuni paesi la realtà dell'ingresso del capitale è stata in qualche modo frenata e arginata dall'azione di gruppi sempre più forti di farmacisti indipendenti. È un messaggio importante che ci portiamo a casa». C'è poi anche «un aspetto politico: da quanto accaduto in altri paesi abbiamo avuto conferma che spesso il legislatore prende atto della situazione e delle forze che ha davanti. Ci sono state esperienze, di cui siamo venuti a conoscenza, in cui, a fronte della capacità da parte delle farmacie indipendenti di dimostrare la propria efficacia nella risposta assistenziale e in determinate attività di interesse generale, c'è stato un riconoscimento anche da un punto di vista normativo di questo ruolo. Il punto è che laddove è stato dimostrato che un sistema risponde meglio di altri a obiettivi di carattere pubblico questo viene favorito anche dall'assetto normativo». Ecco che «è necessario che anche la farmacia italiana si renda conto che è importante partire, dimostrando comunque la propria efficienza, e non aspettare che sia il legislatore a risolvere la questione».