Screening tumore al colon retto: nel mese della prevenzione valorizzato il ruolo della rete delle farmacie e della distribuzione intermedia

13/03/2024


Il farmacista, grazie alla sua accessibilità e capillarità, alla capacità di entrare in relazione con il paziente, alla possibilità di intercettare le diverse fasce di popolazione, riveste un ruolo particolarmente determinante nelle campagne di screening. È questo uno dei principi che emerge - in Italia, ma non solo - in occasione del mese dedicato alla prevenzione del cancro al colon retto.

Un esempio in questa direzione arriva anche dalla campagna lanciata a marzo dall'Istituto nazionale dei tumori francese, che, tra gli altri attori, si appoggia alla rete delle farmacie di comunità. Il tumore al colon retto, si legge nella nota diffusa dall'Ordine dei farmacisti francese, interessa ogni anno, in Francia, oltre 47.000 persone ed è responsabile di 17.100 decessi. Presa a uno stadio precoce, tale patologia in 9 casi su 10 evolve verso la guarigione, ma la partecipazione alle campagne di screening, che periodicamente vengono organizzate sul territorio nazionale, resta debole. Nel periodo 2021-2022 ad aver aderito è stato il 34,2% della popolazione target.

La raccomandazione che arriva dall'Istituto nazionale dei tumori francese è quella, a partire dal compimento dei cinquant'anni, di effettuare screening ogni due anni. In generale, le campagne organizzate, che vedono il coinvolgimento di medici e farmacisti sul territorio, si indirizzano a donne e uomini di età compresa tra i 50 e i 74 anni, asintomatiche e senza particolari fattori di rischio.

La popolazione target viene, quindi, invitata a realizzare, al proprio domicilio, il test per ricercare il sangue occulto nelle feci. Il kit può essere ritirato presso le farmacie del territorio, che sono state formate, o attraverso la rete dei medici, in particolare medici di famiglia, gastroenterologi, ginecologi e medici di laboratorio. La campagna prevede la somministrazione di un questionario atto a verificare che il soggetto rientri tra quelli indicati.

Nel materiale informativo diffuso l'invito è quello di considerare il farmacista come punto di riferimento per qualsiasi informazione, dubbio o per lo svolgimento del questionario.
In Italia, sono diverse le campagne di screening per il tumore al colon retto che si appoggiano alla rete delle farmacie e che vedono anche il supporto della distribuzione intermedia, quale garanzia di tempestività, capillarità ed efficienza alle attività necessarie. Le Regioni in cui sono operativi Accordi per lo screening del tumore del colon retto che affidano la gestione a farmacie e distribuzione intermedia sono nove, mentre altre Regioni si apprestano ad attivare il servizio o hanno in corso interlocuzioni con le rappresentanze della filiera. D'altra parte, proprio la grande adesione da parte dei cittadini alle campagne svolte sul territorio rende evidente l'impatto in termini di prevenzione e l'importanza del coinvolgimento della rete delle farmacie e della distribuzione intermedia.