Crisi del comparto. Tra inflazione, caro energia e oneri finanziari: l'impatto degli aumenti

14/11/2023


Margini risicati, livelli di indebitamento elevati, su cui incide pesantemente l'impennata dei tassi d'interesse, la corsa della inflazione. Dai bilanci 2022 delle società Associate a Federfarma Servizi è emerso come diverse aziende abbiano chiuso in perdita e, con l'andamento dello scenario economico, le difficoltà non possono che aumentare. A lanciare l'allarme, a F-online, è Andrea Scardaccione, Direzione Operations di VIM, intervenuto durante la convention di Federfarma Servizi e Federfarma.Co.

«La Distribuzione Intermedia», ha spiegato Scardaccione, «per ogni confezione di farmaco movimentata in regime di Ssn, subisce una perdita di 26 centesimi. Il dato era emerso nel 2020 dallo studio dell'Università La Sapienza di Roma sull' "Analisi dei costi della Distribuzione Farmaceutica". Ma a preoccupare particolarmente è che già allora si prevedeva un aggravio della perdita in funzione del caro vita. Oggi, con la situazione economica che stiamo vivendo, siamo in attesa di verificare che cosa comporterà l'insieme dei rincari che ha travolto il settore».

Il primo nodo su cui l'allarme è elevato riguarda «l'aumento dei costi finanziari. L'indice Euribor si è decuplicato negli ultimi 15-18 mesi e, a fine 2023, si prevede raggiunga il +150% rispetto al 2022, aumentando il peso degli oneri finanziari per le imprese. Questo porta a ricadute notevoli, soprattutto se si considera che gli obblighi di pubblico servizio impongono alle nostre aziende di gestire nei magazzini sino a 100.000 referenze, con la conseguenza di dover far ricorso in ampia misura al credito».
Ma anche il caro energia determina, sul comparto, impatti devastanti: «Percorriamo annualmente più di 150 milioni di km, effettuando oltre 15 milioni di consegne. I costi di trasporto hanno registrato, sino al 2021, tassi di incremento del 25-30%, ma nel 2022 hanno subito ulteriori rincari di almeno un +8%». Per altro, «l'applicazione di accise agevolate è una soluzione che attualmente ci è preclusa, in quanto non è attivabile sulla tipologia di mezzi di trasporto impiegati dalla Distribuzione intermedia, data la portata inferiore a 7,5 tonnellate previste per legge (ex Dlgs. 504/1995); è auspicabile, in questa direzione, che si trovi un modo per prevedere un sostegno mirato per il comparto».

Non solo: «Gestiamo oltre il 10% delle referenze farmaceutiche a temperatura controllata e, per questo, abbiamo numerosi impianti refrigeranti per la conservazione dei farmaci. Tale aspetto a nulla è valso per ottenere un supporto finalizzato a contenere l'aumento dei costi energetici che nel 2022, rispetto al 2021, è arrivato, per l'elettricità, fino al +150%, e, per il gas fino al +120%». A tutto questo va aggiunto «l'aumento dei costi per l'acquisto di materiali di consumo, salito fino a un +60% rispetto al 2020».

C'è poi un altro fronte di preoccupazione: «Nella Manovra all'esame del Parlamento è contenuta la revisione dei tetti della spesa farmaceutica, che sancisce una riduzione della convenzionata, dal 7% al 6,8%, e un aumento del tetto per gli Acquisti Diretti, che raggiungerà l'8,5%, con un conseguente incremento della Distribuzione per Conto ad opera del dichiarato lavoro di verifica da parte dell'AIFA di quanto portare in farmacia alleggerendo la Distribuzione Diretta. Tale lavoro avvicinerà il farmaco al cittadino e ricadrà anche su di noi. Ma, a fronte di tale rimodulazione, sarà fondamentale prevedere, al contempo, un intervento per regolare il nostro coinvolgimento nella Dpc, che, allo stato attuale, è gestita territorialmente e si presenta disomogenea sul territorio. Sarà, pertanto, importante arrivare alla definizione di un modello unico a livello nazionale che tenga conto di tutte le necessità economiche, logistiche e organizzative del nostro comparto e semplifichi l'impegno operativo connesso a tale tipologia distributiva, soprattutto in alcune realtà territoriali».

Ogni giorno, conclude Scardaccione, «prestiamo un servizio pubblico, muoviamo una complessa macchina organizzativa, per essere al fianco delle farmacie e del Ssn, con tempestività e prossimità, anche come erogatore di servizi, e lo facciamo, nonostante tutto, in nome dell'accessibilità dell'assistenza e della tutela della salute. Chi conosce da vicino il nostro lavoro sa che va ben oltre la mera logistica e che muove i propri passi grazie a tanti professionisti di vari ambiti, tra cui farmacisti, che seguono i nostri impianti e aiutano la farmacia nel proprio compito. Per questo, ancora una volta, sottolineiamo quanto sia irrimandabile prendere in carico da parte delle istituzioni e all'interno della filiera un grido di allarme che ormai da troppo tempo stiamo lanciando».