Secof, su digitalizzazione ed e-commerce fondamentale è la formazione e il commitment del farmacista

27/09/2023


In tema di digitalizzazione ed e-commerce l'Italia, pur con le differenze legate al quadro normativo, presenta trend analoghi agli altri Paesi europei, con esperienze che si pongono all'avanguardia e si distinguono per la loro innovatività. A fare il punto è Alessandro Rosso, Direttore Marketing di FederFARMA.CO, all'indomani dell'incontro in Secof, l'organismo di rappresentanza europea dei distributori intermedi del farmaco di esclusiva proprietà di farmacisti.

«La digitalizzazione, nei vari Paesi europei» spiega Rosso, «rappresenta sempre più un supporto per l'assistenza che quotidianamente il farmacista presta ai pazienti, consentendo, in particolare, l'avvio di servizi innovativi che costituiscono un reale alleggerimento delle attività dei servizi sanitari nazionali. Dalla presa in carico, alla pharmaceutical care, alla telemedicina; dalla ricetta dematerializzata, al contatto diretto tra paziente, medico e farmacista: sono solo alcuni degli esempi di iniziative che si stanno diffondendo tra le farmacie europee. Un quadro, questo, che colloca l'Italia alla pari con gli altri Paesi».

Attraverso le esperienze che «come Sistema Paese, abbiamo presentato, emerge la necessità, per il pieno funzionamento dei servizi, di un forte commitment del farmacista». Un'esigenza «a cui abbiamo risposto, come Centrale, anche attraverso strumenti innovativi per la formazione, capaci di rappresentare un punto di contatto tra i diversi attori coinvolti e di preparare il professionista ad affrontare le molteplici situazioni che quotidianamente incontra».

Un'altra riflessione che «abbiamo avanzato riguarda la gestione della Privacy: gli strumenti a disposizione del farmacista permettono una mappatura dei comportamenti di acquisto del paziente, l'avvio di programmi di fidelizzazione, ma soprattutto follow-up su terapie e outcome clinici. La gestione dei dati sensibili sta diventando, sempre più, un tema che richiede attenzione e garanzie, non solo per il cittadino, ma anche per il Ssn. Su questo punto, da parte nostra, c'è una riflessione avanzata, nella direzione di assicurare che il dato, gestito nella maniera più appropriata, sia realmente finalizzato al supporto alla salute pubblica».