Farmacentro: crescita di fatturato ed efficienza nei risultati 2022. "Ora va fatta una scelta di campo"

12/07/2023


Il modello di gestione messo in campo da Farmacentro si è dimostrato efficiente tanto da aver consentito di investire in condizioni commerciali migliori per i Soci - rafforzando così i margini delle farmacie. Risultati, questi, che si inquadrano in un Bilancio 2022 che registra 382 milioni di euro di ricavi, 1,9 milioni di utile prima delle imposte, pari allo 0,50% dei ricavi totali. A fare il punto a F-online, all'indomani dell'Assemblea, Stefano Golinelli e Marco Mariani, rispettivamente Presidente e Direttore Generale di Farmacentro, Associata di Federfarma Servizi.

«L'anno è stato particolarmente difficile a causa di congiunture impattanti sull'economia reale» spiega Marco Mariani. «Guerra, carenza delle materie prime e di prodotti, rincari su gasolio ed energia hanno messo a dura prova la nostra cooperativa, ma nonostante questo i numeri realizzati sono di tutto rispetto. Il fatturato mostra una forte crescita, con +26 milioni, pari a un +7,4% sull'esercizio precedente; l'utile netto è di 1,83 milioni e rappresenta la seconda performance migliore di sempre della cooperativa». Alla base ci sono le strategie portate avanti nell'ultimo periodo: «Raccogliamo i frutti del lavoro di un anno, che ha visto proseguire il percorso di crescita e di efficienza. Quest'azienda, va ricordato, negli ultimi 5 anni aveva perso 25 milioni di fatturato e da novembre 2021 a dicembre 2022 ne ha riguadagnati 30. La riorganizzazione aziendale, avviata l'anno precedente, e la crescita di efficienza che ne è conseguita hanno generato un aumento della competitività, consentendo la definizione di nuove politiche commerciali. Siamo riusciti ad efficientare alcuni processi, eliminando sprechi. Durante tutto il 2022, abbiamo proseguito nella dinamica di contenimento dei costi, aumentato la rotazione delle merci, ridotto i crediti verso clienti di 7,7 milioni di euro, diminuito di 3,5 milioni i crediti incagliati e di 7,8 milioni i debiti verso le banche. Questi ultimi risultati non sono scontati in un anno in cui è cresciuto così tanto il fatturato, perché siamo riusciti a mantenere il valore del magazzino agli stessi livelli del 2021, nonostante gli incrementi delle vendite. Infine, abbiamo incrementato il patrimonio netto a 33,5 milioni di euro, rendendo ancora più solida la nostra azienda». Ma, elemento di particolare importanza, «le risorse sono state reinvestite, aumentando gli sconti ai soci e riversando così nelle loro tasche 1,2 milioni di euro, cioè quasi 800mila euro in più rispetto al 2021. Vogliamo sottolineare gli sforzi e la fatica fatta nel sostenere il peso dei rincari senza farli ricadere sulle farmacie, ma certamente si tratta di un risultato non più ripetibile, ottenuto grazie all'efficientamento organizzativo in una situazione del comparto che è ormai insostenibile. Abbiamo raschiato il fondo del barile, adesso serve sostegno dalla politica e dai Soci».

«L'attuale nostro modello di gestione» ha aggiunto Stefano Golinelli «ci ha consentito concretamente di realizzare una serie di servizi e iniziative a supporto dei soci e questo evidenzia ancora una volta l'importanza strategica delle società della distribuzione controllate dai farmacisti.
Nel 2022, a differenza di altri grossisti, la Cooperativa non ha addebitato alle farmacie alcun costo sulle consegne e ha assorbito interamente i rincari del gasolio. Nel 2023 abbiamo riprezzato i farmaci di fascia C che hanno subito un aumento di prezzo, una vera rarità nel panorama della distribuzione intermedia italiana, sgravando i nostri Soci di un peso rilevante. Abbiamo implementato un progetto, in fase di collaudo in questi giorni, per aumentare l'automazione dei poli di Perugia e Jesi al fine di migliorare il servizio ai Soci».
«In questo 2023 abbiamo visto crescere in proiezione il costo del denaro di ben quattro volte. L'incremento si va a sommare alla crescita dei costi energetici e a quello del personale e, da solo, si mangerà gli utili raggiunti lo scorso anno. In questo quadro, è impossibile che le nostre aziende continuino a riversare marginalità ai soci senza reciprocità. Dico questo perché in un mondo in cui tutto aumenta a causa della difficile congiuntura economica, in cui leggiamo di rincari in ogni settore, sembra che alcuni si aspettino che le cooperative abbiano la bacchetta magica e riescano a non addebitare costi come fanno tutte le altre aziende che, come noi, fronteggiano gli aumenti delle materie prime. Infine una nota: la Bce continua ad aumentare i tassi di interesse in maniera insostenibile per le aziende, che sono a rischio chiusura, con la conseguenza di perdita dei posti di lavoro e grave impoverimento e sostenibilità delle famiglie. Serve un intervento politico per mettere in sicurezza il nostro comparto».
Conclude Golinelli: «è arrivato il momento di stringerci intorno alla nostra azienda e sostenerla sempre più, con spirito cooperativo e di appartenenza. Soltanto il sostegno quotidiano, fedele e costante dei Soci ci consentirà di continuare a realizzare risultati così soddisfacenti. Penso, infatti, che sia il momento delle scelte di campo: non si può più rimanere neutrali e servirsi da più magazzini, sempre in cerca dell'offerta migliore per pochi centesimi. La cooperativa va resa ancora più forte con la delega, evitando il più possibile gli ordini diretti all'industria. In questi anni i distributori intermedi hanno sostenuto le farmacie: adesso è il momento che le farmacie socie sostengano le loro aziende».