Covid-19, Cocirio (Farmauniti): capacità di adattamento alle esigenze chiave per la crisi

25/01/2021


In un quadro in cui la rete delle farmacie e della distribuzione intermedia diventa sempre più incisiva come modello di supporto sanitario sul territorio, a beneficio della cittadinanza, la cooperazione può rappresentare una chiave fondamentale per mettere a sistema tale evoluzione ed essere in grado di rispondere in tempo reale alle mutevoli necessità, in particolare in un momento di crisi come quello attuale legato alla pandemia. È questa la riflessione alla base della puntata del Giornale Radio di Confcooperative di gennaio, che dà spazio alle esperienze sul territorio e che è andato a sentire Davide Cocirio, amministratore delegato di Farmauniti.

L'assistenza farmaceutica, in quanto servizio essenziale per la comunità, ha continuato a operare in tutte le fasi che hanno caratterizzato l'attuale contesto di crisi sanitaria, anche se ha richiesto via via riorganizzazioni e riadattamenti per rispondere alle esigenze della popolazione che si sono modificate nel corso della pandemia. Come cooperativa di farmacisti, ha spiegato Cocirio, «abbiamo cercato di mettere in atto una serie di iniziative a favore delle farmacie socie, che permettessero di ripristinare man mano le attività sanitarie verso la clientela e i cittadini, compresi quei servizi che durante il lockdown erano impossibili da svolgere». L'obiettivo infatti è sempre stato quello di «venire incontro alle esigenze della popolazione», di adattarsi alle necessità espresse da cittadini e pazienti, ma «anche di colmare i buchi lasciati» da un Ssn alle prese con l'emergenza pandemica. «Abbiamo quindi fornito un'assistenza di tipo sanitario, fino ad arrivare agli screening di carattere epidemiologico».
I cambiamenti della normativa hanno avuto un forte impatto anche su altri aspetti, «non solo condizionando la proposta dei servizi che, a seconda delle zone, possono o meno essere erogati alla popolazione, ma anche il format stesso delle farmacie Experta, basato su un accompagnamento del paziente da parte del farmacista in una esposizione che è organizzata non tanto a marche, quanto a esigenze. Ora, stiamo ridiscutendo questo modello tenendo conto del fatto che il farmacista non può più uscire dal banco per questioni di sicurezza e rivisitando l'esperienza rispetto alle attuali esigenze del distanziamento».