Concorrenza, quali scenari ed evoluzioni nella distribuzione intermedia?

17/10/2018


Cosa accadrà con l'accesso alla proprietà delle Farmacie da parte delle Società di Capitale? Cosa accadrà quando, inevitabilmente, cambieranno ruoli e rapporti tra i soggetti della filiera, dall'industria alla distribuzione intermedia, alle farmacie? E quando arriverà l'innovazione in farmacia e alle farmacie sarà chiesto sempre più un ruolo diverso? Sono questi alcuni degli interrogativi affrontati nel capitolo dedicato alla distribuzione intermedia del libro "Scenari Farmaceutici" curato da Giancarlo Esperti, direttore generale di Federfarma Servizi, pubblicato a dicembre da Vecchiarelli editore, che sarà presentato il 24 gennaio, presso il Nobile Collegio Farmaceutico, alle 20. «Una raccolta di analisi elaborate da autorevoli personalità con l'intento di proporre una sorta di fotografia dello "stato dell'arte" del comparto farmaceutico» spiega Esperti nella Nota introduttiva. «Il motivo cardine dell'iniziativa nasce dalla consapevolezza che il comparto farmaceutico è nel pieno di una vera e propria "rivoluzione copernicana". L'intenzione è quella di mettere a disposizione degli operatori del settore farmaceutico (ma anche degli stakeholder istituzionali e professionali della filiera del farmaco) uno strumento utile e forse non solo un "punto di rotta" della distribuzione dei farmaci. In particolar modo, la mia sincera speranza è di poter indirizzare il mondo politico e le nuove generazioni di farmacisti a un approfondimento delle proprie conoscenze in maniera tale da comprendere al meglio i punti di debolezza e di forza del sistema farmaceutico. Il sistema farmaco, nei suoi diversi segmenti, mostrava da tempo segnali di instabilità prima ancora che sul settore si abbattesse la Legge 124/2017. Tra i fattori di tensione, il più considerevole è certamente rappresentato dall'innovazione», in campo farmaceutico, in primis: «si stanno affacciando sul mercato, e continueranno a farlo nei prossimi anni, farmaci di nuova generazione la cui efficacia nei trattamenti di patologie tremende come quelle oncologiche impressiona quanto il loro costo». Ma il contesto vede agire fenomeni e trasformazioni a più ampio raggio: digitalizzazione, omnicanalità, il phygital, nuove tecnologie, la stampa 3D. «La sfida che attende la filiera è quella di evitare l'emarginazione trasformando l'innovazione in opportunità», di continuare a essere «imprescindibili». «La matematica americana Grace Murray Hopper disse una volta che la frase più pericolosa al mondo è "Abbiamo sempre fatto così". La più feconda» aggiunge Esperti «è: cambiamo pure modo di farlo, basta che a cambiarlo siamo noi».

Tanti sono i temi sviscerati nel libro dai tanti protagonisti della filiera e della sanità, ma un capitolo è dedicato alla distribuzione intermedia, a firma di Antonello Mirone, Presidente di Federfarma Servizi, che ne ripercorre la storia e ne traccia possibili scenari evolutivi: «Non si potrebbe dare una logica interpretazione dei livelli di efficienza che in Italia ha raggiunto il servizio farmaceutico senza tener conto di quale funzione ha svolto nel corso del tempo nel nostro Paese la Distribuzione Intermedia, da sempre il ganglio essenziale che ha permesso alla Farmacia Italiana, pur in presenza di oggettive difficoltà logistiche legate a un contesto geografico particolarmente complesso, di garantire al cittadino gli standard di qualità che fanno del farmaceutico uno dei servizi più apprezzati in ambito sanitario». I «destini di Farmacia e Distributore Intermedio sono da sempre intrecciati. L'evoluzione dell'una è stata frutto della capacità dell'altro di assecondarla, in un evidente interesse reciproco a soddisfare quanto il cittadino richiedeva solo in termini di salute originariamente e oggi in senso più ampio in ter- mini di benessere, o, con un abusato neologismo, addirittura in termini di "bellessere"». Tante le evoluzioni ma «di sicuro l'elemento che più ha inciso sui cambiamenti avvenuti nel settore farmaceutico, è stata la progressiva perdita di marginalità che ha colpito ancor più che la Farmacia, proprio il settore della Distribuzione e l'ha costretto a una profonda riorganizzazione con una selezione rigorosa tra quanti sono riusciti a restare sul mercato nonostante le mutate condizioni economiche e coloro che invece o, hanno ceduto la propria attività a soggetti di dimensioni sempre crescenti o, peggio ancora sono usciti di scena, in alcuni casi con strascichi anche spiacevoli in fase liquidatoria». Il ruolo «del grossista si è via via andato trasformando e questo ha comportato la necessità di affrontare, oltre gli investimenti connessi alla sua attività tipica, come la tecnologia e le automazioni necessarie a migliorare i propri standard di efficienza, anche altri investimenti legati al doversi adattare alle nuove esigenze della Farmacia. Mi riferisco ad esempio al vasto campo dei servizi in continuo mutamento e accrescimento, sempre più richiesti, ma molto spesso impegnativi in termini di risorse e di strutture da organizzare allo scopo e che non sempre riescono a ripagare chi li organizza dei costi sostenuti».
Certo «è che, al momento, si assiste a un fisiologico processo di concentrazioni o acquisizioni, che lascia prevedere che sul nostro mercato non ci sarà più spazio, a tendere, per soggetti che non abbiano superato la soglia critica che esclude di fatto dal mercato i player più piccoli, se non collegati o consorziati in maniera concreta tra di loro». Ora «proviamo a proiettare l'attuale scenario nel prossimo futuro quando la distribuzione di prodotti innovativi come i biotecnologici, passaggio ineludibile per conservare un ruolo nello scenario farmaceutico, richiederà risorse significative sia per lo stoccaggio che per il trasporto. Si assisterà inevitabilmente a un'ulteriore, significativa accelerazione con una naturale rarefazione dei soggetti presenti sul mercato. Non è un caso che oggi uno dei temi più scottanti sia proprio la revisione della forma di remunerazione per il servizio svolto che è di certo essenziale per la Farmacia, ma è ancor più urgente per quanto attiene la Distribuzione Intermedia, laddove è ormai ampiamente dimostrato che la parte caratteristica dell'attività del grossista, la più ponderosa, ovvero la fornitura delle specialità farmaceutiche rimborsabili, è svolta in palese perdita». Cosa «accadrà quando l'accesso alla proprietà delle Farmacie sarà consentito in maniera massiccia alle Società di Capitale? Resta del tutto evidente che la funzione di servizio sinora offerta dai Distributori Intermedi potenzialmente a qualsiasi Farmacia presente sul mercato, potrebbe non esserci più, visto che è lecito immaginare che qualora una Società dovesse detenere la proprietà e quindi gestire un consistente numero farmacie, nell'ottica di una proficua razionalizzazione, verosimilmente si doterà di un proprio centro di Distribuzione. Per non parlare del caso in cui la proprietà delle Farmacie stesse coincida con quella del Distributore. In quest'ultima ipotesi, presa in considerazione da molti autorevoli analisti del nostro settore, sulla base di quanto già avvenuto in altri paesi europei, si assisterà alla cosiddetta "Integrazione verticale", fondata su rapporti sempre più stretti tra Farmacia e Distributore, con la creazione di Catene di proprietà nel caso di appartenenza a gruppi privati o Reti qualora si trattasse di singoli Titolari costituitisi in gruppi di maggiori dimensioni proprio per confrontarsi in maniera omogenea e adeguata con nuovi competitor quali quelli che si avranno nel mercato della Farmacia Italiana, diventando vera e propria Centrale di gestione». Ma, «ora che le regole del gioco stanno per cambiare, a mio avviso, è giusto per il Distributore assecondare ancora una volta la Farmacia che cambia, ma al tempo stesso opportuno chiarire i ruoli di ciascuno degli attori della filiera per evitare pericolose invasioni di campo da parte di chi, sfruttando il momento di transizione, voglia andare a occupare posizioni dominanti per governare il mercato in un prossimo futuro. Un mercato che, interessandosi di salute dei cittadini, ha avuto da sempre come punto di forza la presenza sulla scena di soggetti diversi non omologabili tra di loro sia nel comparto Farmacia che nel comparto della Distribuzione, e questo a tutela dell'autonomia professionale del Farmacista ma anche a tutela del diritto alla scelta da parte del cittadino. Mi auguro che anche nel prossimo capitolo del servizio farmaceutico, quello ancora da scrivere, i principi che hanno retto il mondo della Farmacia fino a ora possano essere riaffermati ed è un augurio che faccio a tutto il nostro settore da Farmacista, da Titolare di Farmacia, da Presidente di un'Associazione che rappresenta la Distribuzione Intermedia, ma soprattutto da cittadino di un Paese che ha beneficiato di un servizio farmaceutico, a giusta ragione, considerato tra i migliori del mondo, un'eccellenza di cui vantarsi come Italiano».