Mirone, vigileremo su elezioni Federfarma. A future cariche chiediamo attenzione ad aggregazioni

23/05/2017


Con il Ddl concorrenza all'orizzonte, come è stato da più parti indicato, se già oggi è in atto un fenomeno di concentrazione tra le società di farmacisti e un'evoluzione del modo in cui le farmacie associate interagiscono con le cooperative, con un processo di maggiore fidelizzazione e identificazione, resta da capire se tutto questo si concretizzerà anche in una polarizzazione del sistema. E in questo quadro, come evolverà il rapporto tra Federfarma Servizi e il sindacato dei titolari? E come si inseriscono questi cambiamenti nel rinnovo elettorale che è alle porte? Tutte domande che abbiamo rivolto ad Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi.

Partiamo dal Ddl Concorrenza. Concentrazione, integrazione verticale sono fenomeni in atto già da qualche tempo. Con il capitale alle porte, c'è da attendersi da parte delle cooperative uno sforzo più forte nella direzione di una definizione della propria identità e di un posizionamento più marcato? E questo determinerà in un certo senso una polarizzazione del sistema o ci saranno per così dire dei toni "grigi"?
Certo, i processi di concentrazione, l'integrazione verticale, il rapporto fiduciario tra farmacie e distributore sono destinati a vedere un ulteriore slancio. Sempre più tra distributore e farmacie si creerà un rapporto di riconoscimento e appartenenza e sempre più ci sarà da parte delle cooperative, insieme agli associati, la ricerca di una identità definita, di un posizionamento più chiaro, di un progetto forte in cui esprimersi verso l'esterno, ben riconoscibile, che porterà a una maggiore identificazione dei titolari aggregati sotto la propria insegna. E certamente, così come le cooperative si stanno attrezzando per stringere rapporti sempre più coesi con le farmacie, dall'altro lato chi entrerà nella proprietà delle farmacie tenderà a fare altrettanto con i propri punti vendita. Tutto questo porterà senz'altro a una polarizzazione. Anche perché, se, come abbiamo detto, nella ricerca di un posizionamento più definito, le cooperative e società di farmacisti tenderanno a caratterizzarsi, quello che emergerà e sarà sempre di più evidente è il sostrato comune, quel bagaglio di valori condivisi che tutte insieme esprimono e che le qualificheranno. Si assisterà quindi, a un livello più alto, al confronto di diversi modelli e diversi sistemi, ma con un bagaglio di principi e valori comuni, con un modo di svolgere la professione, con un modo di essere farmacista e farmacia, che rappresenterà una chiave competitiva rispetto a chi entrerà sul mercato.

Alla luce di questo scenario, come deve evolvere Federfarma Servizi?
Il filo conduttore dell'operato di Federfarma Servizi è rappresentato dai valori in cui crediamo e in cui continueremo a credere, che sono quelli della farmacia libera, autonoma e indipendente. In questo senso, Federfarma Servizi dovrà aiutare le proprie cooperative a far apprezzare al titolare di farmacia questi valori, proprio per confrontarsi con le catene di proprietà e per permettere al farmacista di continuare a svolgere la sua professione nella piena tutela della salute dei cittadini e nel pieno rispetto dei valori del nostro servizio sanitario.

Stante queste premesse, come cambierà il rapporto con Federfarma?
Molto dipende da Federfarma, che secondo noi è chiamata a fare una scelta di collaborazione con quelle associazioni di rappresentanza, come noi, che abbracciano il principio che il titolare sia un soggetto in grado di decidere del futuro in proprio. La domanda che ci poniamo è se Federfarma, all'indomani dell'approvazione del Ddl concorrenza avrà nel suo interno le Farmacie facenti capo a società di capitale. Questo non lo possiamo sapere, anche se credo che sarà sempre più difficile parlare di sindacato unitario, in presenza di interessi che inevitabilmente, in alcune circostanze, saranno discordanti. Se Federfarma vorrà ancora mantenere come proprio scopo la difesa della farmacia indipendente dovrà sicuramente stringere rapporti più stretti con Federfarma Servizi, ma, contemporaneamente, prendere le distanze da altri soggetti

Anche sul fronte delle farmacie, Federfarma vedrà cambiare lo scenario e proprio adesso è alle prese con il rinnovo elettorale. Come si contestualizzano i cambiamenti del Ddl concorrenza nell'ambito del rinnovo? Cosa chiedete a chi verrà eletto?
Il rinnovo delle cariche cade, come abbiamo detto, alla vigilia di profondi cambiamenti del mondo della farmacia. Per quanto ci riguarda, sarà importante individuare quei soggetti che abbiano ben chiari i passi da compiere quando questo scenario diventerà realtà. A questo proposito, Federfarma Servizi è molto attenta a questa tornata elettorale e in questa direzione il nostro sforzo è diretto all'individuazione di chi vorrà sposare appieno il mondo delle cooperative e delle società di farmacisti. Una grande attenzione la indirizziamo in questo momento soprattutto a un'analisi dei programmi che vengono prospettati dai diversi schieramenti perché è lì che cerchiamo di cogliere una maggiore propensione rispetto al favorire le aggregazioni dei farmacisti. Laddove riscontriamo questi principi, noi diamo la nostra disponibilità a una collaborazione adesso e in futuro. In caso contrario, non possiamo che prendere le distanze. Ma al di là della tornata elettorale, per noi contano i principi, i contenuti, che però dovranno valere anche dopo il rinnovo delle cariche. E in questa direzione vigileremo affinché vengano rispettati gli impegni assunti ora.