Tamponi in farmacia, l'analisi di New Line

21/02/2022


Tra l'aumento dei contagi e i continui cambiamenti normativi relativi a Green Pass e quarantene, negli ultimi mesi c'è stata una notevole crescita nella domanda di tamponi antigenici rapidi nelle farmacie e solo nelle ultime settimane la pressione sembra aver subito un leggero rallentamento. Ma quale è stato l'impatto del servizio di erogazione dei tamponi sulle farmacie? Si sono verificate variazioni di traffico tra presidi che hanno messo a disposizione il servizio e quelli che hanno scelto di non farlo? Ci sono ricadute sulle vendite delle principali aree merceologiche rispetto ai mesi corrispondenti del 2020? A cercare di dare una risposta a queste domande è stata New Line Ricerche di Mercato, che di recente ha diffuso i dati di una ricerca condotta su un campione di 11.000 farmacie.


L'impatto sulle vendite

L'analisi ha preso in considerazione alcuni dati - tra cui vendite, numero scontrini, e così via - relativi a novembre e dicembre e si è basata su un campione di 11.000 farmacie, che è stato strutturato in due cluster: presidi che hanno realizzato il servizio tamponi (mediamente il 54%, escluse le farmacie che hanno contribuito in modo marginale) e presidi che non lo hanno realizzato, una sorta di controcampione affine per dimensione, posizione geografica e assortimento.

Un primo aspetto che viene sottolineato, come si legge nel documento, è che «se le precedenti ondate avevano causato una incidenza sulle ospedalizzazioni molto maggiore e una conseguente necessitaÌ di terapie severe, Omicron eÌ stata invasiva ma più gestibile sul territorio». Tale situazione «ha causato una richiesta molto elevata di prodotti per la cura dei sintomi simil influenzali e da raffreddamento che ha coinvolto praticamente tutte le farmacie» e che è visibile nel confronto dei «risultati degli ultimi mesi dell'anno con quelli di fine 2020» - caratterizzati da misure di contenimento più strette e da una minore circolazione delle patologie stagionali. In questo contesto, vengono allora evidenziati «trend molto elevati, spesso a doppia cifra, su tutte le principali categorie", con ricadute "su traffico e risultati" che va letto in termini generali.


Novembre e dicembre

Tuttavia, scendendo nel dettaglio dell'analisi, a emergere è che "a novembre, con la sola esclusione della dermocosmetica, le farmacie che hanno offerto il Servizio Tamponi sono state impattate positivamente dall'aumento di traffico. L'ingresso su prescrizione è stato stabile, con un aumento dell'1%, e non ci sono state variazioni nell'automedicazione, mentre i panieri di influenza e raffreddore sono cresciuti di più rispetto alle farmacie che non hanno proposto i tamponi".

Diversa la situazione a dicembre: «Quando le farmacie attive col Servizio Tamponi, per quanto meglio organizzate rispetto a novembre, sono state travolte dalle richieste, l'impatto è stato decisamente peggiore su tutte le categorie, etico incluso, nel confronto con farmacie simili che non hanno offerto il servizio. È evidente come le farmacie meno affollate e più accessibili abbiano drenato traffico nel territorio, mentre le code in prossimità dell'ingresso siano state un forte deterrente per utenti con bisogni diversi».

In questo senso, a essere messo in luce da New Line è il ruolo di spazi e personale: «Lo spazio disponibile eÌ certamente una delle variabili più significative: le farmacie molto grandi, sia che abbiano realizzato un numero di Tamponi superiore alla media, sia che ne abbiano realizzato un numero inferiore, hanno potuto capitalizzare bene il maggior traffico, con risultati sempre migliori, rispetto al controcampione - le farmacie cioè che non hanno eseguito tamponi - in tutte le categorie». Stesse considerazioni valgono anche in relazione all'organico impiegato: impatto positivo quindi laddove il personale era sufficiente per non lasciare sguarnite le altre attività e continuare a dedicare ai pazienti stesso tempo e attenzione.


Piccole farmacie, ricadute più positive

Va detto, comunque, che «i risultati sono abbastanza eterogenei tra tipologie di farmacie. Le farmacie molto grandi, a dicembre, sono riuscite a contenere le perdite: la dermocosmesi registra trend quasi allineati a quelli del controcampione e il paniere raffreddore addirittura un differenziale positivo», mentre le farmacie medie sono quelle che hanno fatto registrare differenziali negativi un po' in tutte le categorie rispetto a quelle che non hanno offerto il servizio.

Anche «il caso delle piccole farmacie eÌ interessante: a fronte di un numero superiore alla media di tamponi erogati, i risultati nelle diverse categorie di prodotto sono migliori sia a novembre sia a dicembre rispetto al controcampione. Si tratta in generale di farmacie che già in partenza sono meno focalizzate sul comparto commerciale: pertanto, le categorie di questa area hanno sofferto di meno e il traffico maggiore ha trascinato la vendita delle categorie stagionali».

Un caso specifico infine «riguarda le farmacie che non hanno offerto il servizio, in Comuni piccoli dove altre farmacie lo hanno garantito. Lo spazio sacrificato e le code davanti alla farmacia sono state certamente un problema, soprattutto a dicembre quando la domanda eÌ stata travolgente; emerge chiaramente come in questi casi le persone si siano spostate nelle farmacie con minore affollamento».