Genova, si teme crisi nel lungo periodo. Intanto, parte progetto per presidi diabetici in farmacia

18/11/2018


Se l'approvazione anche in Senato, di settimana scorsa, del cosiddetto decreto Genova rappresenterà davvero una svolta, sarà solo il tempo a dirlo. Per ora, la città sembra vivere in una sorta di sospensione, in cui tutto può succedere e tutto può cambiare. «Le piogge non aiutano un traffico che già in condizioni di normalità è difficoltoso» spiega Luca Bonaso (Unione Farmacisti Liguri, UFL-Gruppo Unifarm), Referente in Liguria di Federfarma Servizi. «Per accedere alla città, soprattutto negli orari di punta, ci sono lunghe code. La viabilità poi è soggetta a modifiche, anche quotidiane». «In base alle rilevazioni dei sensori» conferma Edoardo Schenardi, segretario di Federfarma Genova e tra i primi farmacisti a essersi attivato appena dopo il crollo del ponte, «pezzi di strada vengono chiusi oppure riaperti e questa situazione ha un impatto sul tessuto urbano, con flussi, percorsi e abitudini dei cittadini di volta in volta diverse, e, di conseguenza, sulle farmacie». Così, i disagi non mancano: «Da parte nostra» riprende la parola Bonaso «l'impegno è per continuare a garantire gli standard di qualità nazionali. Per far fronte ai disagi, è stato necessario, in alcuni casi, razionalizzare le consegne, concertando le modifiche con le farmacie, per assicurare puntualità, ma anche per generare un minore impatto sulla città. Qualche miglioramento c'è: a oggi, per esempio, i collegamenti via strada e via ferrovia con il porto sono stati ripristinati ma comunque c'è ancora molto da fare». «Ci sono sicuramente farmacie che hanno visto una diminuzione del flusso di persone» conferma Schenardi «ma per capire che effetti avrà la situazione sulla tenuta occorrerebbe avere dati su un più lungo periodo e avere anche un'idea di quanto tempo dureranno i disagi». Certo, le preoccupazioni ci sono: «Restano una serie di dati di fatto con cui tutto l'ecosistema della città dovrà fare i conti, anche nel lungo periodo: innanzitutto il turismo. Indicativo è il dato relativo all'Acquario di Genova, che nei soli 15 giorni dopo il crollo del ponte ha visto dimezzare i visitatori con quasi un milione di euro di fatturato lordo in meno. Ma ci sono poi le 1.400 aziende della zona del ponte, ferme dal 14 agosto, in quanto impraticabili. Quand'anche dovessero arrivare i risarcimenti dei danni, diretti e indiretti, varati, c'è da chiedersi per quanto tempo riusciranno a restare in piedi e che cosa succederà alle famiglie di chi lavora lì».

Ma, nonostante tutto, da parte della filiera, «c'è forte la volontà di dimostrare siamo in prima linea al fianco dei cittadini. Fino al 31 dicembre, abbiamo messo in campo due supporti per i cittadini della Valpolcevera: un allungamento dell'orario di apertura serale, fino alle 22, con circa una sessantina di farmacie coinvolte, e la consegna a domicilio gratuita dalle 22 alle 7 di qualsiasi prodotto in urgenza, grazie all'impegno di Federfarma Genova e dell'Ordine locale, oltre al contributo di Zentiva Italia e LeasePlan Italia, che ha messo a disposizione un'auto. Dal 15 gennaio, per sei mesi, poi, sempre gratuitamente, avvieremo un progetto pilota per la consegna dei presidi per diabetici in farmacia». «Si tratta di una sperimentazione che coinvolgerà una platea di 23mila pazienti con diabete della Asl 3» aggiunge Bonaso «e che va nella direzione della Pharmaceutical care. I farmacisti verranno formati per poter gestire il paziente a tutto tondo, da un supporto su alimentazione e stili di vita, alla prevenzione delle complicanze. Contiamo poi che si avvii una trattativa per trovare una congrua retribuzione e per ampliare a tutto il territorio il progetto».