Fake News, dai giovani farmacisti una Community per una informazione attendibile

05/11/2018


La tendenza dei cittadini a ricercare notizie sulla salute sul web è in continua crescita e a evidenziarlo sono le analisi che periodicamente indagano il fenomeno, anche con lo scopo di sensibilizzare la popolazione ai rischi di questa pratica. Da ultimo, per fare un esempio, i dati diffusi dall'Osservatorio Reale Mutua, che mostrano come nell'ultimo anno a rivolgersi al Dottor Web siano stati due italiani su tre, con il 66% che ha cercato informazioni e consigli di autodiagnosi e il 41% indicazioni sull'utilizzo dei farmaci. Nasce proprio da questo quadro il progetto FarmaCommunity, lanciato da Fenagifar, con il contributo non condizionato di Teva, che verrà presentato il 24 novembre a Milano (presso il Grattacielo Pirelli, ex palazzo della Regione). «Il web» spiega Davide Petrosillo, presidente Fenagifar, «è un universo nel quale è davvero difficile orientarsi: tutti possono pubblicare contenuti e spesso le informazioni nelle quali ci si imbatte attraverso i motori di ricerca non hanno una fonte chiara e certificata. In questo universo si possono trovare, poste con pari autorevolezza, tanto notizie destinate alla comunità scientifica - comunque non adatte a un pubblico non esperto - quanto informazioni prive di fondamento, se non addirittura fake news.

Come fa il cittadino a capire quali contenuti sono attendibili e quali no?». Proprio per venire incontro all'esigenza di informazioni sicure sulla salute Fenagifar ha dato il via a FarmaCommunity: «La nostra idea è di rendere disponibili ai farmacisti contenuti scientificamente validati e certificati, che possano essere diffusi mediante i canali di comunicazione delle farmacie - social, siti o anche direttamente con brochure o altro - così da diventare catalizzatori di una corretta informazione sanitaria e contribuire al mantenimento della salute pubblica su temi particolarmente delicati». In che modo? «Abbiamo creato una Community, aperta a tutti i farmacisti, che produrrà e renderà disponibili i contenuti: i farmacisti potranno attingere da qui informazioni sicure e diffonderle ai loro utenti. Alla base c'è un Board di opinion leader, esperti del settore, medici, e così via, coadiuvati dai giovani farmacisti di Fenagifar, che hanno seguito un percorso formativo creato ad hoc dall'Università cattolica di Milano sulle corrette tecniche di comunicazione digitale e di strutturazione del messaggio in modo che sia fruibile da non esperti. Contiamo, poi, di avere un contributo importante dalla neonata Fondazione Farma Academy, proprio per la sua capacità di catalizzare le competenze delle varie rappresentanze del mondo scientifico». Ma non c'è solo questo: lo strumento potrà essere utile anche come cassa di risonanza delle iniziative di sensibilizzazione promosse dalle Istituzioni: «Già oggi al farmacista viene riconosciuto dai cittadini un importante ruolo di educatore sanitario, tanto che i Social o i siti a lui riconducibili sono molto seguiti. Ma, a volte, sono gli stessi farmacisti a non diffondere messaggi importanti, perché non hanno la certezza della loro provenienza. E questo è un peccato. Pensiamo, per esempio, al contributo che il farmacista può dare nel caso delle vaccinazioni: se durante la campagna contro l'influenza o altre patologie tutti i farmacisti fornissero, insieme, un unico messaggio, chiaro e attendibile, potremmo davvero sperare di raggiungere un'ampia fascia popolazione e di dare un utile contributo al tema».