Screening e campagne, farmacista ha carte per accompagnare paziente in cambiamento

09/10/2018


Screening della popolazione per patologie, campagne di prevenzione, sensibilizzazione su stili di vita sani sono tasselli fondamentali di un servizio sanitario che funziona. E, quando a portarle avanti, sono le farmacie, insieme alle associazioni di pazienti e ai medici, si crea un circolo virtuoso che vede un aumento della platea dei soggetti coinvolti, un miglioramento nello stato di salute della popolazione e anche la possibilità di minori costi per le casse pubbliche. È questa una delle riflessioni di Roberto Pennacchio, Vicepresidente di Federfarma Servizi, che abbiamo sentito a margine della conferenza stampa organizzata settimana scorsa da Federfarma all'interno del XXXV Congresso Nazionale della Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa (SIIA), in cui è stato fatto un punto sui risultati della campagna di screening in farmacia "Abbasso la pressione". «L'ipertensione, come anche il diabete, sono patologie che, in uno stadio iniziale, non sono immediatamente visibili, ma, nel momento in cui manifestano i primi sintomi, sono già troppo avanzate. Con la conseguenza, in primo luogo, di un peggioramento negli outcome di salute delle terapie, ma anche di costi maggiori per il Servizio sanitario nazionale.

Per questo, iniziative volte a intercettare la patologia nella sua insorgenza, a individuare persone a rischio da inserire in percorsi di prevenzione e controlli periodici, come pure campagne di prevenzione che agiscano sugli stili di vita, evitando o ritardando lo stato patologico, rappresentano un valore fondamentale per la salute della popolazione e per il Servizio Sanitario nazionale. E, a maggior ragione, lo sono quando sono in condivisione con le associazioni di pazienti, che garantiscono il coinvolgimento della popolazione e la diffusione di messaggi orientati all'importanza della prevenzione, le associazioni mediche, che assicurano il collegamento con l'assistenza pubblica, e le farmacie, in grado di mettere a disposizione degli utenti una porta di accesso capillare e professionale». Da queste manifestazioni, «come per esempio il Diaday e Abbasso la pressione, emerge un messaggio chiaro: quando c'è la presenza della farmacia di comunità, con la sua capillarità, ma anche la consuetudine al dialogo con il cittadino, cresce la platea di soggetti che si sottopongono a screening o campagne di prevenzione, con un aumento della possibilità di individuare i soggetti a rischio. D'altra parte, la farmacia è un punto di riferimento sul territorio pratico, comodo, professionale e in molti casi anche gratuito. Le istituzioni, la politica ma anche i cittadini devono iniziare a capire che la farmacia fa realmente parte di una rete assistenziale e, in quanto tale, può fare molto. Ma sono anche convinto che le stesse farmacie debbano credere di più nel loro ruolo e valorizzarlo maggiormente. D'altra parte, la prevenzione, il cambiamento dello stile di vita è in un certo senso parte di un percorso terapeutico. Ma sono obiettivi faticosi da seguire per il paziente: in questo il farmacista, che lo affianca quasi quotidianamente, davvero può fare molto».