Farmacisti umanitari. Dalla logistica alla lotta alla contraffazione, alla aderenza: sfide, competenze e ruoli

24/04/2024


Il farmacista che opera in ambito umanitario - in territori interessati da conflitti, catastrofi naturali, emergenze umanitarie o a basse risorse - viene a confrontarsi con contesti estremi e complessi e si trova, spesso, ad avere a che fare con patologie e bisogni diversi rispetto a quelli più diffusi nei Paesi a più alto reddito. A essere necessarie sono una serie di competenze e ruoli specifici, che richiedono una preparazione ad hoc, per maturare una capacità di intervento appropriato. A raccontarlo, in un approfondimento pubblicato dall'Ordine dei farmacisti francese, è Benoit Mauge, punto di riferimento, a Parigi, delle équipe di farmacisti per Medici Senza Frontiere, che spiega anche l'importanza e le difficoltà di una corretta gestione della logistica del farmaco.

«Il farmacista umanitario», è il racconto, «è responsabile dell'approvvigionamento di medicinali, dispositivi e materiale medico in generale. Controlla la qualità e gestisce la fase di ordinazione, approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione dei prodotti. Si assicura poi che non si verifichino rotture di stock, durante la presa in carico del paziente».

L'apporto che offre il farmacista «è unico, tanto quanto quello del medico. Potersi appoggiare a un professionista che conosce gli effetti avversi, fenomeni di antibiotico resistenza, è in grado di gestire la presa in carico del dolore è indispensabile per le équipe di cura. Il farmacista in missione, infatti, interagisce con i prescrittori per trovare soluzioni alle diverse situazioni e per favorire un uso razionale delle risorse e segue in pazienti in termini di aderenza alla terapia. Gioca un ruolo nel miglioramento della qualità delle cure e, soprattutto in contesti in cui le risorse sono limitate, rappresenta un valore aggiunto».

I profili più ricercati sono quelli di «farmacista di comunità e ospedaliero, ma anche i farmacisti che operano nella distribuzione intermedia offrono competenze irrinunciabili, anche in termini di capacità organizzative e gestionali, oltre che operative e logistiche».

C'è poi un altro aspetto che viene evidenziato: «Il farmacista si può trovare ad avere a che fare con questioni regolamentari e normative particolari. Nei Paesi in via di sviluppo, per esempio, le medicine non hanno gli stessi standard di qualità e il fenomeno della contraffazione è particolarmente diffuso. Gli effetti avversi, pertanto, possono essere più importanti e il farmacista è chiamato ad affrontare anche situazioni complesse. Per questo è quanto mai necessaria una formazione dedicata, che si apra a tutti gli aspetti, compresi quelli distributivi e di filiera».