Zone di guerra: tutelare strutture e operatori sanitari. L'appello delle professioni della salute

13/03/2024


Salvaguardare e tutelare, nelle aree di guerra, l'assistenza, le strutture e soprattutto gli operatori sanitari, in linea anche con il diritto internazionale umanitario. È questo l'appello che parte dalla World Health Professions Alliance (WHPA), di cui fanno parte le organizzazioni che rappresentano le varie professioni della salute, alla luce delle preoccupazioni crescenti per la diffusione dei conflitti e dei continui attacchi che si registrano al personale e alle strutture sanitarie.

Oggi, in tutto il mondo, ci sono oltre 180 conflitti armati, con un dato che è più del doppio rispetto a quello del 2010 e una crescita che è diventata allarmante. I professionisti della salute portano cure mediche a chi ne ha bisogno e forniscono assistenza emergenziale in tali aree, mettendo costantemente a rischio le loro vite. Ma, purtroppo, durante queste attività, sono in molti a riportare ferite o a morire.
Da qui l'appello della WHPA, in fase di sottoscrizione dagli operatori di tutto il mondo, perché venga rispettata la neutralità delle attività sanitarie, salvaguardata l'assistenza e tutelato il personale. Ospedali, ambulanze, operatori sanitari non devono essere target di attacchi diretti, così come non possono essere utilizzati a scopi militari.

L'appello è stato sottoscritto anche dalla Fip.