Carenze farmaci, cresce il ricorso alla galenica per stemperare gli effetti

31/01/2024


La situazione di carenza di medicinali, nel 2023, rispetto all'anno prima, viene avvertita in peggioramento nel 65% degli Stati e non c'è Paese che non abbia riscontrato qualche episodio negli ultimi dodici mesi. In particolare, la categoria di farmaci indicata da tutti è quella degli antinfettivi a uso sistemico, quali gli antibiotici. Tale trend implica per le farmacie un elevato impegno per trovare alternative e poter rispondere all'esigenza del paziente, ma, da quanto emerge, cresce la possibilità di ricorrere alla galenica, indicata dal 50% dei Paesi. Sono questi alcuni dei risultati della Survey, appena pubblicata, che il Pgeu aggiorna ogni anno per stilare il Rapporto sulle carenze di farmaci.

La Survey è stata condotta tra il 4 dicembre 2023 e il 17 gennaio 2024 e ha coinvolto 26 Paesi, tra i quali l'Italia. Rispetto al 2022, in 17 dei 26 Paesi rispondenti la situazione viene indicata come peggiore (65%), mentre non rilevano cambiamenti 6 stati (23%); sono tre - Cipro, Grecia e Nord Macedoni - le realtà che riferiscono miglioramenti rispetto all'anno prima. A essere interessate dai fenomeni sono un po' tutte le classi di farmaci, anche se la totalità dei Paesi riferisce di aver sperimentato carenze tra gli antinfettivi a uso sistemico, quali gli antibiotici. Per il resto, il 96% dei Paesi ha registrato carenze per medicinali del sistema respiratorio e il 92% per quello cardio-vascolare. Tensioni di approvvigionamento riguardano poi i dispositivi medici (il 69% del campione le riferisce negli ultimi 12 mesi), anche se viene rilevato che solo in due Paesi ci sono sistemi di monitoraggio.

Diverse sono le ricadute per i pazienti, ma la criticità più percepita da parte dei farmacisti riguarda l'interruzione del trattamento, riportata dall'88% del campione, la crescita della spesa out-of pocket, spesso dovuta ad alternative non rimborsate o più costose (73%), la necessità di attivare un trattamento meno appropriato o di efficacia inferiore (73%). Anche l'operatività della farmacia viene colpita: a essere segnalata è la necessità di dedicare maggior tempo al banco (92%) - nel 2023 vengono dedicate in media dieci ore a settimana per gestire il fenomeno -, una crescita delle responsabilità amministrative (81%), una riduzione della soddisfazione e del benessere lavorativo da parte dei farmacisti (73%).

Le soluzioni possibili per gestire le carenze variano da Paese e Paese: si va dalla sostituzione con l'equivalente, disponibile nel 92% degli Stati, alle preparazioni galeniche (50%), sino alla ricerca di alternative terapeutiche, anche rispetto alla presenza sul mercato di farmaci con differente dosaggio o schema posologico (19%).