Europa, per massimizzare apporto del farmacista in vaccinazione servono nuovi skill

16/01/2024


Per massimizzare le campagne vaccinali e il loro impatto sulla salute pubblica un passaggio importante è rappresentato dall'integrazione della figura del farmacista fin dalla definizione delle politiche vaccinali. Ma perché tale professionista possa esprimere appieno le proprie potenzialità occorre realizzare una serie di condizioni e, tra queste, c'è la necessità di prevedere nel percorso formativo strumenti in grado di facilitare la gestione del paziente. Sono questi alcuni spunti di riflessione che arrivano dalla Fip in un recente documento, frutto di un lavoro di approfondimento.
Una delle criticità rilevate in diverse occasioni dai farmacisti in relazione all'effettuazione dei vaccini riguarda la gestione del tempo. Spesso la fase di reclutamento del paziente, che, in alcuni casi richiede un importante sforzo relazionale e comunicativo, ricade all'interno delle altre attività al banco. Ma, viene osservato dal gruppo di lavoro, rispondere alle domande, portare argomentazioni valide, confrontarsi con le paure del paziente sono attività che richiedono molto più di quei pochi minuti che sono disponibili. Al contempo, l'esigenza che emerge è quella di un adattamento del percorso formativo necessario ad abilitare il farmacista alla somministrazione del vaccino. In particolare, la preparazione andrebbe orientata anche all'approfondimento di tutte quelle abilità relative all'interazione e alla corretta gestione del paziente: si tratta di skill fondamentali che permetterebbero di migliorare l'adesione della popolazione alla campagna vaccinale.

Infine, un ultimo aspetto riguarda la previsione di strumenti di incentivazione del farmacista, che va valorizzato come figura cruciale per la prossimità, ma anche integrato appieno nei team con gli altri professionisti sanitari coinvolti.