Estero, il ruolo del farmacista di comunità cresce nell'igiene e il focus va anche agli antibiotici

07/03/2023


Dopo il Covid-19 l'attenzione all'igiene personale e ambientale è in crescita un po' in tutto il mondo. Se non sempre le strategie preventive messe in campo dalle istituzioni vanno a toccare tutti gli ambiti, il farmacista di comunità è sempre più consapevole di poter ricoprire un ruolo nel consiglio alla popolazione, nell'educazione sanitaria e nella diffusione di buone pratiche. Questi i temi al centro di una Survey online recentemente conclusa dalla Fip in India, Indonesia, Arabia Saudita, Sudafrica e Tailandia.

Quella che viene definite abitualmente "autocura", fa il punto la Fip, è un ambito ampio, che comprende tutte quelle pratiche che le persone mettono in atto per se stesse, con l'obiettivo di rafforzare e mantenere lo stato di salute e prevenire o gestire eventuali disagi o piccole patologie. Si tratta di un'area che per l'Organizzazione mondiale della sanità può comprendere diversi aspetti, tra cui nutrizione (tipologia e qualità del cibo); stile di vita (attività sportive, tempo libero); fattori ambientali (condizioni in cui si vive, abitudini sociali); fattori socio-economici (scolarizzazione, cultura) ma anche automedicazione e igiene (generale e personale).

Proprio per indagare il ruolo, le competenze, la propensione al consiglio del farmacista di comunità, dalla Fip è stato condotto un questionario online in Paesi quali India, Indonesia, Arabia Saudita, Sudafrica e Tailandia. A emergere è, in primo luogo, una forte differenza tra l'approccio del farmacista prima e dopo il Covid-19: se in precedenza il focus era limitato principalmente all'igiene orale, dopo la pandemia si è diffusa l'attenzione ad altri aspetti, quali appunto l'igiene delle mani, i contatti interpersonali, e così via. Tale tendenza ha visto di fatto un allargamento delle situazioni oggetto di strategie di prevenzione, comprendendo per esempio, oltre alle attività presso il domicilio, anche i trasferimenti, i luoghi di lavoro, la scuola e così via.
Il ruolo del farmacista, a ogni modo, è tanto più importante in queste aree anche per il fatto che non sempre il focus delle politiche pubbliche è rivolto a tutte le aree dell'igiene, mentre le competenze di questo operatore sanitario spesso sono in grado di sopperire. Resta comunque una serie di ostacoli anche nell'attività del farmacista, tra cui per esempio una quantità di lavoro ordinario che talvolta non lascia spazio al counseling, una popolazione che non sempre si lascia ingaggiare per il consiglio e così via. Ma tra i risultati emerge anche che in tutte e cinque le nazioni considerate circa la metà dei rispondenti ottiene informazioni come parte del proprio processo di formazione continua. Al contempo, da tutti è sottolineato il bisogno di potenziare le proprie competenze in questo ambito, avvertito come emergente.

Interessante è poi un altro dato: oltre i tre quarti dei rispondenti dichiara di offrire informazioni anche su un uso appropriato degli antibiotici.