Terremoto in Siria e Turchia e guerra in Ucraina: situazioni critiche per farmaci e vaccini

21/02/2023


Carenza di medicine e materiale medico, mancanza di servizi di base e alto rischio di diffusione di malattie di origine alimentare e idrica, infezioni respiratorie e infezioni prevenibili da vaccino. È questa la situazione dopo il violento terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, nell'allarme lanciato dall'European centre for disease prevention and control (Ecdc). Intanto, preoccupa anche la situazione in Ucraina, a distanza da un anno dall'inizio del conflitto.

I danni alle infrastrutture, comprese quelle idriche ed elettriche, causati dal terremoto in Turchia e Siria, stanno determinando sempre più difficoltà di accesso all'acqua potabile, condizioni inadeguate dal punto di vista dell'igiene, problematiche nella conservazione del cibo: per l'Ecdc si tratta di situazioni che possono aumentare l'incidenza e la trasmissione di malattie di origine alimentare, con il rischio di epidemie. Che si sviluppino casi di colera è una possibilità che può diventare significativa nelle prossime settimane, così come infezioni virali quali epatite A, norovirus e rotavirus, infezioni causate da parassiti o infezioni batteriche.

Le infezioni respiratorie sono una preoccupazione, in particolare per via del freddo e del trasferimento dei sopravvissuti in insediamenti temporanei, dove non è possibile evitare l'affollamento. Il rischio riguarda anche la circolazione di malattie prevenibili da vaccino come morbillo, varicella, meningite o poliomielite. Il Covid, l'influenza stagionale e altri virus respiratori circolano a livelli moderati o elevati nell'area.
Mentre le ferite riportate dai sopravvissuti e dai soccorritori rendono ancora più urgente accelerare sulla profilassi antitetanica, che deve essere offerta secondo le linee guida nazionali esistenti. Garantire la continuità delle vaccinazioni di routine e colmare le lacune vaccinali pregresse è essenziale in queste regioni, così come la creazione di sistemi di sorveglianza sanitaria da parte del personale della sanità pubblica per facilitare l'allarme precoce e l'individuazione dei focolai.
Per quanto riguarda la situazione in Ucraina, a un anno dall'inizio del conflitto causato dall'invasione russa, nell'ultima indagine dell'Oms sulla valutazione dei bisogni emerge che una persona su dieci dichiara di avere difficoltà ad accedere ai farmaci per vari motivi, tra cui le farmacie danneggiate o distrutte e l'indisponibilità delle forniture. Inoltre, quasi un terzo delle persone intervistate dichiara di non potersi più permettere i farmaci di cui ha bisogno. In totale sono circa 780 gli attacchi registrati nell'ultimo anno a danno dei servizi sanitari ucraini.

«I dati e le prove che il ministero della Salute e l'Oms hanno raccolto negli ultimi mesi», si legge in una nota Oms, «stanno fornendo maggiore chiarezza sulle sfide che devono essere affrontate con urgenza e sulle priorità che ci attendono, tra cui la salute mentale, la riabilitazione e l'accesso della comunità ai servizi sanitari».