Pgeu, nella legislazione farmaceutica paziente sempre più al centro

11/01/2022


La crisi sanitaria in atto e l'aumento degli impatti negativi delle carenze dei medicinali in alcuni territori richiedono una serie di interventi coordinati tra i vari membri dell'Europa e, in questa direzione, la revisione della legislazione farmaceutica può giocare un ruolo importante, purché si ispiri a principi di equità e accessibilità e metta il paziente al centro. Questi alcuni dei concetti contenuti nel Position Paper del Pharmaceutical group of the European Union (Pgeu) sulla revisione della legislazione farmaceutica recentemente rilanciato sul sito.

In merito alla riforma della legislazione farmaceutica, sono molti gli aspetti presi in considerazione dal Pgeu, ma particolare rilievo viene dato alla realizzazione della centralità del paziente nelle politiche sanitarie. Nel dettaglio, tra gli aspetti analizzati, a essere rimarcata è la necessità di implementare, in tutti i Paesi, strumenti, quali il dossier farmaceutico, che permettano una gestione integrata delle cure. Il processo di digitalizzazione in sanità è auspicato, anche nella direzione di una razionalizzazione, ma per il Pgeu resta importante continuare a garantire la massima attenzione ai bisogni del paziente, soprattutto a vantaggio di coloro che hanno poca dimestichezza con le nuove tecnologie, trovando, laddove servano, metodologie alternative per veicolare le informazioni e non eliminando, anche in relazione alle medicine, il supporto cartaceo.

Un altro elemento fondamentale riguarda la promozione del dialogo e della interazione tra i diversi attori della presa in carico del paziente, così da sviluppare un approccio innovativo alla gestione della terapia. In questo contesto, la rete delle farmacie può essere determinante come punto di riferimento sul territorio, tanto per i pazienti quanto per gli operatori sanitari.

Un ruolo, questo, che le farmacie di comunità esprimono anche nella gestione delle carenze dei farmaci. Su questo punto, per il Pgeu, occorre mettere in campo strumenti più efficaci di comunicazione tra le componenti della filiera - in modo da rendere disponibili in tempo reale tutte le informazioni necessarie - e una relazione più stretta tra medico e farmacista, in modo da trovare soluzioni alternative. L'auspicio poi è che le politiche di intervento siano coordinate e centralizzate a livello europeo e che si vada verso una maggiore cooperazione tra Stati per la mitigazione degli effetti delle carenze di determinati territori.