Vaccini antiflu, timori di carenze in farmacia anche per Spagna e Grecia. La situazione in Francia

07/09/2020


A esprimere preoccupazioni in merito a possibili carenze di vaccini antinfluenzali non sono solo farmacie e distribuzione intermedia italiana, ma i timori sono avvertiti in ugual misura anche in Spagna e Grecia, mentre in Francia è stato evidenziato che le forniture per il canale della farmacia provengono da parte pubblica. È questa la situazione che emerge dall'ultima riunione di Secof, l'organismo europeo di rappresentanza della distribuzione intermedia di proprietà dei farmacisti, che si è tenuta dopo la pausa estiva in videoconferenza e in cui i rappresentanti dei vari Paesi si sono confrontati su criticità ed esigenze che stanno vivendo.

Sui vaccini antinfluenzali l'attenzione è alta in tutti i Paesi e l'auspicio è che si arrivi ad aumentare, rispetto agli anni precedenti, le coperture sulla popolazione a rischio, ma anche su quella attiva. Il principale obiettivo, in una eventuale ripresa dei contagi da Covid-19, è, infatti, quello di evitare il sovrapporsi del virus alle complicazioni della influenza stagionale e di fornire ai medici di medicina generale strumenti in più per poter effettuare una diagnosi differenziale.

Ma se in Italia, così come in Spagna e Grecia, a fronte di acquisti cresciuti a dismisura da parte pubblica, sono state espresse preoccupazioni di carenze di vaccini nel canale delle farmacie - destinato a un consumo privato e a quella fetta di popolazione, per lo più attiva, non ricompresa nelle campagne statali - questo non è vero per tutti i Paesi. In Francia, per esempio, dove le farmacie sono coinvolte nella inoculazione dei vaccini alla popolazione, la fornitura di dosi avviene da parte pubblica, con una garanzia maggiore sui quantitativi disponibili. Per quanto riguarda questo Paese, infatti, va ricordato che dal 2019 è stata estesa a tutto il territorio la possibilità per le farmacie di vaccinare direttamente la popolazione, pur con regole e requisiti. Come si legge nel vademecum dell'Ordine dei farmacisti francese, per esempio, può andare in farmacia chi è stato arruolato attraverso l'invio della lettera da parte del servizio sanitario sulla base della popolazione a rischio a cui è destinata la campagna (non sono i farmacisti a decidere a chi somministrare la vaccinazione), ma vengono esclusi pazienti che abbiano presentato reazioni allergiche severe all'ovalbumina o a una precedente vaccinazione. Serve poi per il farmacista l'attestazione di una formazione certificata, condizioni tecniche specifiche del presidio, tracciabilità dell'atto e del vaccino, registrazione dell'avvenuta vaccinazione nel dossier del paziente, ma anche la comunicazione dei dati su farmacia ed équipe dei farmacisti abilitati.