Passarani (Pgeu): "Paziente sia sempre più al centro dell'evoluzione della farmacia europea"

21/10/2019


La farmacia italiana è pienamente in linea con le evoluzioni che tale presidio sta avendo un po' in tutta Europa, ma ci sono alcuni nodi su cui occorre lavorare con particolare intensità, tra cui un potenziamento della digitalizzazione - con accesso al cosiddetto Dossier Farmaceutico - e una collaborazione più intensa tra le diverse professioni, anche a livello europeo, finalizzata in modo particolare a interventi di prevenzione e controllo della patologia. Guida del percorso, a ogni modo, deve essere la centralità del paziente. Sono queste alcune delle riflessioni emerse dall'intervento dal titolo "A vision for community pharmacy in Europe" di Ilaria Passarani, Segretario Generale PGEU, nel corso di FarmacistaPiù. «L'evoluzione del contesto in cui operano i sistemi sanitari europei» ha spiegato «vede importanti cambiamenti, nei bisogni di salute, nei meccanismi di sostenibilità ma anche nel cittadino stesso, che è più propenso a informarsi e richiede un approccio più orientato al dialogo. In questo quadro, diventa ancora più importante il coinvolgimento del paziente nel processo assistenziale, un corretto scambio di informazioni, ma soprattutto una comunicazione sicura e di qualità. In questo, la farmacia di comunità può fare molto, diventando sempre più un punto di riferimento sicuro sul territorio».

La farmacia di oggi, continua, «vede al suo interno diverse linee evolutive e una di queste è rappresentata dalla digitalizzazione. Traguardo fondamentale, in questo senso, è il fascicolo sanitario elettronico e, in particolare, il cosiddetto dossier farmaceutico. La possibilità, per il farmacista, di consultare le informazioni sul paziente e sui farmaci prescritti è un fattore decisivo in primo luogo a favore della prevenzione e del controllo sulle patologie, anche grazie alla posizione di prossimità e all'accessibilità di questo professionista. Per questo, è ancora più importante coinvolgere attivamente i farmacisti in modelli di assistenza collaborativa, in modo da raggiungere l'obiettivo di un'assistenza veramente integrata».
Ma, è la conclusione, «per tradurre nel concreto questo impegno occorre un mutamento in primo luogo della normativa». Da qui «il nostro appello ai decisori politici europei e dei vari stati membri per ricomprendere tali positive evoluzioni della farmacia e del farmacista in strumenti operativi ma anche per garantire che la remunerazione rispecchi il contributo nel miglioramento dell'assistenza farmaceutica, nella riduzione dell'onere per gli altri servizi sanitari e nel mantenimento della sostenibilità dei sistemi sanitari».