Carenze, tra i prossimi progetti di Secof benchmarking delle attività di contrasto del fenomeno

22/07/2019


Una sorta di Benchmarking delle attività messe in campo nei vari Stati al fine di contrastare e ridurre gli impatti di carenze e indisponibilità di farmaci. Sarà questo al centro del prossimo incontro di settembre di Secof, l'Organismo di Rappresentanza Europea dei distributori intermedi del farmaco di proprietà dei farmacisti. «Già da qualche incontro» spiega Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi e membro del Board di Secof, in qualità di segretario di Federfarma.Co, «abbiamo avviato un confronto in tema di carenze e indisponibilità, focalizzato in particolare sulle esperienze e iniziative attivate nei Paesi a cui fanno riferimento le cooperative e società di farmacisti rappresentate in Secof. Il tema, d'altra parte, è sentito in tutte le realtà e un po' ovunque ci si sta attivando, pur con modalità differenti. Ci sono, infatti, Stati che vantano un'esperienza maggiore in termini di iniziative di contrasto, come il Portogallo, e altri, come Germania e Francia, dove l'attenzione è meno elevata».

Per questo, «abbiamo pensato di avviare un esame più approfondito delle diverse attività messe in campo, che prenda in considerazione anche dati e report forniti dalle autorità sanitarie locali - Aifa e Ministero della Salute per l'Italia - e di richiedere alla segreteria Secof di condurre un'analisi comparativa delle diverse esperienze e dei relativi risultati, così da individuare le iniziative più efficaci. Questo anche nella direzione di indicare a istituzioni e autorità dei diversi Paesi ulteriori modelli, strategie e strumenti che possano essere utili a contenere il fenomeno».

Una riflessione, «per esempio, riguarda anche il grado e le modalità di collaborazione con l'industria, che in alcuni Paesi è più avanzata. Sulla base di una legislazione presente in alcune realtà, che mira a risolvere anche le problematiche legate alla produzione, sono, in alcuni casi, le stesse imprese - chiamate a dimostrare di avere immesso nel canale distributivo tradizionale il fabbisogno di farmaci appropriato e in linea con il mercato interno - a cercare di risolvere lo stato di carenza». Riuscire a «comparare l'impatto di queste strategie significa fornire al nostro organo vigilante la possibilità di valutare strumenti e metodi che possono rivelarsi efficaci anche sul nostro territorio».