Intesa Ue-Big del web su prodotti pericolosi. Di Giorgio: avviati contatti per collaborazione

08/07/2018


Quando acquistano online i consumatori dovrebbero godere del medesimo livello di sicurezza di quello su cui possono contare quando fanno acquisti in un negozio, in modo che internet diventi un luogo più sicuro per i consumatori dell'UE. Le parole sono della Commissaria Europea Vĕra Jourová, all'indomani dell'intesa della Commissione europea con i principali market-place globali, Amazon, eBay e Alibaba-Aliexpress, oltre a Rakuten-France. «Parole» commenta Domenico Di Giorgio, Dirigente Ufficio Qualità dei prodotti e Contrasto al Crimine Farmaceutico dell'Aifa - a cui F-Online ha chiesto un punto sulla collaborazione con le piattaforme di e-commerce - «che chiariscono l'ambito dell'accordo: il tentativo è quello di "mettere in sicurezza" un canale a beneficio di chi si rivolge in buona fede ai venditori on line: esattamente la strategia già avviata a suo tempo dalla Commissione per i beni più critici, come appunto i farmaci». L'intesa, siglata a fine giugno, prevede, tra gli altri aspetti, tempi di reazione alle notifiche di prodotti pericolosi, con la rimozione della scheda, di massimo 2 giorni lavorativi, nel caso di segnalazioni dalle Autorità degli stati membri - con le quali vanno ora predisposti punti di contatto -, e massimo 5 se provenienti dagli utenti. E, secondo Di Giorgio, dovrebbe ricomprendere anche i farmaci, ma in ogni caso «il settore farmaceutico si è dato già da tempo regole per tutelare chi acquista prodotti terapeutici sulla rete, a tutela dei consumatori rispetto ai pericoli identificati già da anni nell'offerta web: la Dir. 2011/62 ha definito le regole per i canali legali e l'Italia le ha implementate in maniera estesa, prevedendo col D. Lgs. 17/2014 anche gli strumenti per il contrasto dell'offerta illegale. Per questa, la casistica è varia e comprende medicinali senza ingredienti attivi, con principi attivi diversi da quanto dichiarato e, in alcuni casi, addirittura sostanze tossiche: prodotti pericolosi, quindi, la cui natura è difficile da accertare da parte dell'acquirente - come quelli cui fa riferimento l'accordo della Commissione Europea». Infatti, «in nessun modo è possibile certificare la qualità dei farmaci venduti illegalmente da siti web non autorizzati poiché si tratta di prodotti rispetto ai quali non è possibile stabilire da dove provengano, come siano stati fabbricati e cosa contengano realmente».

In questa direzione, «la rete di collaborazioni strutturata da AIFA permette di evitare che prodotti pericolosi per la salute vengano offerti anche su piattaforme legali - come Facebook o Twitter - cui il paziente si rivolge con fiducia in considerazione dell'ampia notorietà che diviene sinonimo di affidabilità». Nel dettaglio per quanto riguarda i big dell'e-commerce, «abbiamo da anni implementato una collaborazione con eBay, partita prima delle altre piattaforme con la vendita di farmaci, e abbiamo avviato contatti preliminari con gli altri player, tra cui Amazon, con i quali speriamo di avviare un percorso analogo». Anche perché «la collaborazione con e-Bay è un esempio dei risultati cui si può arrivare attraverso le sinergie positive tra pubblico e privato: la cooperazione in atto ha portato, nel 2017, all'implementazione di misure di sensibilizzazione degli utenti eBay e alla rimozione di oltre 3.000 offerte sull'eBay italiano.

Alcuni dei prodotti rimossi contenevano verosimilmente sostanze farmacologicamente attive, già vietate sul sito, e la cooperazione ha assicurato che le offerte eBay fossero in linea con la normativa vigente. Il monitoraggio effettuato da AIFA, anche sulla base del sistema di segnalazioni gestito dall'Agenzia, consente il continuo aggiornamento del sistema e la tempestiva esclusione dei venditori che agiscono in violazione della normativa: una partnership efficace, che permette controlli continui e interventi rapidi, e che, appunto, si sta tentando progressivamente di estendere ad altre piattaforme. In questi giorni, nell'ambito della collaborazione con AIFA e Ministero della Salute, eBay ha anche provveduto a modificare le sue "regole", per far sì che i venditori legali si adeguino alle limitazioni previste dalla norma nazionale, evitando di offrire prodotti - come i farmaci OTC - che allo stato attuale non è possibile proporre ai clienti italiani (https://pages.ebay.it/help/policies/prescriptions.html)».