Secof, da Francia a Danimarca carrellata sui network. Turrin: valutiamo progetto di e-commerce

24/06/2018


Diffusione e attività dei network di farmacie. Questo uno dei principali argomenti al centro dell'ultimo incontro in Secof, l'organismo di rappresentanza europea dei distributori intermedi del farmaco di esclusiva proprietà di farmacisti, che si è tenuto a fine maggio in Danimarca e che ha visto la partecipazione, per l'Italia, di Francesco Turrin e Vittorio Perri, rispettivamente presidente e Trade Marketing Manager di Federfarma.Co. Se ogni Paese presenta caratteristiche diverse - dalla Danimarca, che prevede un contributo da parte del Ssn per l'arruolamento e la presa in carico del paziente cronico in farmacia, alla Francia, in cui si assiste a un'inversione di tendenza della linea di sviluppo delle affiliazioni con la prevalenza, oggi, di una connotazione locale rispetto a quella nazionale - «gli spunti di riflessione sono molti». Ma, nell'ultimo incontro, «si è iniziato anche a parlare di progetti su cui si potrebbe avviare un dialogo» spiega Turrin.
In generale, «nello sviluppo delle reti, i francesi, ma anche gli spagnoli, sono più avanti di noi. In Francia, in particolare, l'aggregazionismo è un fenomeno già maturo e in essere da anni. I Groupement, che di fatto sono delle affiliazioni, coinvolgono oltre la metà delle farmacie francesi». Ma, proprio oltralpe, «sta emergendo un fenomeno in un certo senso inaspettato. Se fino a poco fa la linea di sviluppo aveva un ambito nazionale, oggi si assiste invece a un ritorno a dimensioni regionali. Ed è curioso osservare come questo fenomeno sia in realtà un effetto del mercato, che sta facendo prevalere gruppi connotati e identificabili a livello locale rispetto a un marchio nazionale». Anche dalla Danimarca «ci sono esperienze notevoli» aggiunge Perri. «Intanto, le farmacie sono concessioni statali che vengono assegnate a farmacisti in possesso requisiti sulla base di un concorso e di una graduatoria nazionale. La legge prevede che ci sia una sede ogni 12mila abitanti, per un totale di 550 farmacie e 220 titolari. Ma ogni titolare può aprire fino a 8 farmacie nella sua zona e, di fatto, questa organizzazione rappresenta in un certo senso una rete. Anche se, va detto, la media è di circa due farmacie a titolare». Un elemento importante è che «da parte del Ssn viene erogato un contributo per l'arruolamento e la presa in carico del paziente cronico in farmacia. Tra le attività previste, oltre a informazioni su farmaco e patologia, le farmacie offrono ai pazienti anche un percorso di formazione dimostrativo sul funzionamento dei device».
Tante esperienze e «tanti spunti. Nonostante le differenze nella legislazione, si tratta di un confronto utile che ci permette di scambiare informazioni in maniera aperta, di raccogliere suggerimenti e, soprattutto, di riflettere sulle criticità che si sono presentate negli altri Paesi».

Tra gli spunti «su cui abbiamo iniziato a lavorare c'è anche lo sviluppo di progettualità condivise relative all'e-commerce, che sarà probabilmente oggetto di un prossimo incontro. La Spagna è partita, in Italia si fanno valutazioni. Sicuramente da questa esperienza si apre una finestra di dialogo anche per elaborare iniziative, progetti ed attività europei o sovranazionali. Ci sono, in sostanza, le potenzialità per osare di più».