Rapporto sui servizi in Europa, impegno in screening e pharmaceutical care aumenta ogni anno

08/04/2018


Le farmacie di comunità europee riescono ad avere un impatto positivo nel miglioramento dell'aderenza alla terapia dei pazienti, sia quando iniziano una nuova cura sia per quelle già in corso, e hanno un forte peso nella prevenzione, a partire dalle campagne di screening fino ad arrivare alle vaccinazioni. I risultati di questo impegno sono tangibili, soprattutto per patologie come ipertensione, asma, diabete, e si traducono sia in termini di outcome di salute dei pazienti sia di riduzione dell'accesso improprio ai servizi sanitari.

Ma un elemento importante è che questi servizi aumentano di anno in anno e sono sempre più presi in considerazione dai pazienti e dalle comunità. È questo il quadro che emerge dal Rapporto annuale 2017 del Pgeu, il Pharmaceutical Group of the European Union, che, oltre a fare il punto delle sue attività, scatta una fotografia sul ruolo sociale e sanitario della farmacia di comunità nei vari paesi europei. Secondo l'indagine sottoposta dal Pgeu ai suoi membri, a cui hanno risposto 31 nazioni su 32, molti sono i servizi erogati dalle farmacie di comunità. In particolare, il 47% degli Stati ha indicato di fornire servizi domiciliari, tra cui un supporto per i pazienti con patologie croniche, sia nella loro abitazione sia in residenze o cliniche terze. Per quanto riguarda la promozione di un uso appropriato del farmaco, di default tutte le farmacie di tutte le nazioni accompagnano alla dispensazione del farmaco un controllo su dosi, modalità di somministrazione, durata della cura e così via e il 53% delle nazioni dice di somministrare servizi di Medications review di tipo 2, che implicano una consulenza di tipo personalizzato al paziente, focalizzata su aderenza alla terapia e uso sicuro dei medicinali. In generale, nel 57% dei paesi, in aggiunta al consiglio, possono essere fornite anche informazioni sanitarie di altra natura, relative, per esempio, alla patologia in corso o al sistema assistenziale. Nel 37% degli stati, poi, viene effettuato un servizio di sostegno al paziente con sconfezionamento del farmaco e organizzazione, anche settimanale, - attraverso pilloliere o sistemi analoghi - delle dosi di farmaco da assumere nelle diverse ore della giornata, e nel 27% dei casi viene erogato anche il cosiddetto "new medicine service", un servizio di informazione e di aderenza per il primo mese di terapia, dedicato in modo specifico ai pazienti che iniziano per la prima volta l'assunzione di un farmaco.

In ogni caso, molte farmacie in Europa sono strutturate per fornire servizi di diagnosi di prima istanza o di screening, in modo particolare per quella fascia di popolazione che non è seguita da altri operatori sanitari e per la quale la farmacia rappresenta l'unico punto di accesso a un'informazione autorevole sulla salute e sugli stili di vita e soprattutto a campagne di screening. Nel dettaglio, a essere offerti sono servizi di misurazione della pressione sanguigna (90% delle nazioni), peso (90%), glucosio (77%), colesterolo (73%). Per quanto riguarda invece la gestione e la presa in carico della cronicità, il 43% degli stati indica che le farmacie di comunità offrono servizi di supporto a pazienti affetti da asma e Bpco e altrettanti per il diabete, mentre nel 37% tali servizi riguardano l'ipertensione. In tema poi di vaccini, il 40% dichiara che nella farmacia di comunità è disponibile il vaccino per l'influenza, il 23% che lo effettua direttamente, mentre nella restante porzione viene comunque somministrato in farmacia ma da professionisti abilitati (secondo le regole di ogni Paese). Per quanto riguarda le altre vaccinazioni, come per esempio quelle legate alla medicina del viaggiatore, o relative a papilloma virus, pneumococco, e così via, nel 17% sono somministrate direttamente dai farmacisti, mentre nel 20% da altri professionisti, sempre nelle farmacie. Infine, per quanto riguarda altri servizi, come per esempio il supporto per smettere di fumare, sono erogati nel 70% dei paesi. Il Pgeu sottolinea anche come il 58% dei cittadini europei può raggiungere la più vicina farmacia in 5 minuti e, in ogni caso, il 98% entro la mezzora. In media, una farmacia impiega 2,32 farmacisti e altre 7 persone circa appartenenti a figure diverse (alcune non previste in Italia). In Europa, ogni farmacia di comunità ha un bacino di utenza di circa 3.214 cittadini e ci sono 73 farmacisti ogni 100mila abitanti.