Pgeu, Ilaria Passarani si insedia: Vigileremo perché farmacista sia sempre presidio di salute

25/03/2018


I farmacisti di comunità giocano un ruolo vitale per i sistemi sanitari nazionali, assicurando accesso capillare a cure di elevata qualità, facendosi promotori della salute dei pazienti, contribuendo alle politiche sanitarie degli Stati, alla sostenibilità del sistema e al miglioramento della salute. Tra digitalizzazione della sanità, liberalizzazioni, processi di disintermediazione nella vendita del farmaco che vedono il possibile affacciarsi sul settore di nuovi soggetti, tante sono le sfide per il farmacista ma la risposta è continuare a essere un punto di riferimento sicuro e di qualità per la popolazione. È questo uno degli obiettivi del lavoro di Ilaria Passarani, che dal 19 marzo è la nuova Segretaria generale del Pgeu.

«Una delle sfide più grandi per i farmacisti in tutto il mondo è quello di diventare un punto di riferimento per una informazione sulla salute e sui farmaci qualificata, sicura e affidabile. C'è un proliferare di fonti di informazione che non sempre sono attendibili o certificate e che possono rappresentare per i cittadini e per i pazienti un rischio. Nell'era del Dr. Google, è fondamentale per il farmacista costruire e mantenere un legame e un rapporto di fiducia e di cura con i cittadini, di modo che i pazienti abbiano a disposizione una fonte di informazione sulla salute e sui farmaci di qualità e sempre disponibile, ma anche un punto di riferimento per politiche di educazione e sensibilizzazione sanitaria, basilari nella prevenzione e nell'indirizzare gli stili di vita, oltre che qualcuno che li segua e li prenda in carico nel rapporto con il farmaco, dalle modalità di assunzione, all'aderenza alla terapia, alle gestione delle politerapie, alla farmacovigilanza, e così via».

E proprio qui c'è una delle battaglie del Pgeu: «Da parte dei vari Stati è ormai assodato il riconoscimento dell'importanza del farmacista e della farmacia nella risposta assistenziale, come presidio di cure accessibile e disponibile e come punto sul territorio in grado di instaurare una relazione di fiducia con la popolazione, in particolare con gli anziani. Da un lato, quindi, c'è l'esigenza di trovare strumenti innovativi per declinare attraverso iniziative di impatto la valorizzazione della figura professionale del farmacista, in modo che possa integrarsi appieno nel processo assistenziale, sia in grado di dare efficienza e diventi un elemento di tutela e promozione di salute. Detto questo, però, se i farmacisti e le farmacie hanno un ruolo vitale, resta il fatto che questo non si traduce in tutti i Paesi in un riconoscimento economico del valore aggiunto portato. La sfida, allora, del Pgeu è quella di tradurre l'importanza di questo ruolo nell'assistenza sanitaria in termini di remunerazione».
Tanti sono gli argomenti che vedranno impegnato il Pgeu, seguendo quella che è l'agenda europea: dal Dossier Farmaceutico, al nuovo dispositivo europeo sulla Privacy, alla pharmaceutical care. Ma un altro tema che «occorrerà monitorare è quello delle liberalizzazioni e in particolare dell'affacciarsi sullo scenario di nuovi canali distributivi e nuove piattaforme (come per esempio Amazon) in cui c'è una disintermediazione del rapporto tra paziente e farmaco. In ambito europeo il rispetto delle regole della concorrenza e della libertà di mercato è un principio basilare, e, all'interno di questo, occorre lavorare per garantire al massimo la qualità del servizio al paziente. E in questo torno al punto di partenza: la garanzia di una tutela della salute che deriva da una corretta informazione. Il farmacista e la farmacia è partner di salute riconosciuto e punto di riferimento per la pharmaceutical care. E questo è un messaggio che occorre portare avanti».