Francia, la filiera: dalle società dei capitali ai margini ai distributori
27/06/2016

In Francia, per l'insediamento di nuovi presidi, esiste una precisa regolamentazione che segue criteri demografici volti ad assicurare il mantenimento della pianta organica: la licenza rilasciata dal governo è valida solo per l'area indicata e non è possibile effettuare trasferimenti almeno che non si rimanga nel rispetto dei criteri dettati dalla legge. Le farmacie vengono servite da circa 200 agenzie che fanno capo a pochi distributori intermedi full-line. I distributori full-line sono vincolati da obblighi di servizio pubblico: devono possedere uno stock sufficiente a coprire almeno due settimane di vendita e che contenga almeno il 90% dei farmaci di riferimento presenti sul mercato, devono effettuare le consegne a qualsiasi farmacia nella propria area di servizio entro 24 ore ed essere in grado di offrire il proprio servizio a tutte le farmacie che fanno richiesta situate all'interno del territorio di copertura. Qualsiasi società che fornisca un servizio di distribuzione intermedia dev'essere di proprietà di un farmacista, o come minimo deve essere presente un farmacista nel board esecutivo che gestisce l'attività.
Lo Stato francese rimborsa i farmaci in base al service médical rendu (SMR) del farmaco, un criterio utilizzato nella sanità pubblica per classificare le diverse molecole o i dispositivi medici in base alla loro utilità da un punto di vista terapeutico o diagnostico. La maggior parte dei farmaci etici è soggetta a rimborso, e lo stesso vale anche per varie specialità SOP, qualora queste ultime siano prescritte dal medico. I margini a distributori intermedi e farmacisti sui farmaci non rimborsabili sono totalmente liberi, tuttavia l'aliquota Iva è decisamente più elevata e rispetto al 2.1% di quelli rimborsabili, aumenta fino ad arrivare al 10%. Per ciò che riguarda i margini ai grossisti sui farmaci rimborsabili, la Francia segue un modello di tariffazione a forfait più una percentuale del prezzo del farmaco ex factory. Questa percentuale va a scalare in maniera regressiva sul prezzo del farmaco: il distributore guadagnerà il 10.3% fino a 22.90 euro, il 6% tra i 22.90 e i 150 euro, e il 2% di ciò che viene oltre i 150 euro. Lo stesso meccanismo si utilizza per calcolare il margine al farmacista, variano solo le percentuali che sono rispettivamente 26.1%, 10.1% e 6%. In aggiunta il farmacista riceve un onere fisso di 0.53 euro a confezione. Ipotizzando, dunque, che il prezzo ex-factory di una confezione di medicinale XY rimborsabile sia 50 euro, il margine al grossista sulla confezione sarà (22.90x0.103) +[(50-22.9)x0,06] = 3,99 euro, mentre il margine al farmacista sarà 0.53+(22.90x0.261)+[(50-22.90)x0.10] = 9.21 euro. Il prezzo della confezione al netto dalle tasse sarà dunque 63,20, al quali, euro. Il prezzo finale della confezione sarà 64.53 euro, ovvero 63.20 maggiorato del 2.1% di Iva. Per i farmacisti esistono poi degli incentivi in caso di vendita di farmaci generici, anche per questi, infatti, i margini vengono calcolati sul prezzo del farmaco originatore, una politica adottata per favorire la sostituzione con il generico che sembrerebbe non avere attecchito in Francia. Nel 2013, infatti, in termini di volumi di vendite, il mercato dei generici ha rappresentato solo una piccola fetta del mercato farmaceutico francese, solo 18.6%.