Distribuzione intermedia, da modelli collaborativi la chiave per le sfide del mercato

14/02/2024


In un comparto attraversato da profondi cambiamenti, la sinergia e la collaborazione appaiono sempre di più come leve fondamentali per reagire alle difficoltà e affrontare le sfide del mercato. È questo uno dei trend inerente la distribuzione intermedia, chiamata, oggi, a ricercare nuove opportunità in grado di creare valore.

A fare la riflessione Chiara Scudeletti, direttore Affari regolatori e Dpc di Unico e delegata regionale per Federfarma Servizi, intervenuta nel convegno di presentazione dei lavori del Tavolo Healthcare Logistics promosso dall'Osservatorio Contract Logistics "Gino Marchet", che si è tenuto il 6 febbraio al Politecnico di Milano.

«Il nostro comparto», spiega Scudeletti, «è sempre più complesso ed è attraversato da una serie di trend che ne stanno modificando il tradizionale equilibrio. Da un lato, ruoli e attività dei diversi attori della filiera, dall'industria alle farmacie, risultano sempre meno definiti e, dall'altro, cresce la spinta tra le imprese della distribuzione intermedia a evolvere».

Alla base c'è la situazione di difficoltà in cui versano le aziende: «Le principali criticità del settore sono legate all'aumento dei costi di produzione - energia, carburante, materie prime - e dei costi finanziari, con tassi di interesse quadruplicati. Proprio quest'ultimo aspetto pesa in modo significativo sulle nostre aziende che, avendo la necessità di finanziare il capitale circolante, subiscono un forte calo della profittabilità». Peraltro, «a tale quadro non corrisponde un incremento dei fatturati, che anzi continuano a essere erosi dalle vendite online - +22% circa in un anno -, dalla crescita delle catene di farmacie, che sempre più si avvalgono di magazzini propri, dagli acquisti diretti, che in Italia rappresentano una quota piuttosto rilevante: 28,3% vs 12% del resto d'Europa».

Ma come reagisce a questo contesto la distribuzione intermedia? «Attraverso interventi emergenziali, di portata immediata - quali, per esempio, l'applicazione del contributo logistico, o la razionalizzazione delle consegne, con l'accorpamento, in taluni casi, dei magazzini -, e attraverso la ricerca di nuove opportunità in grado di creare valore. Vanno in questa direzione l'aumento dei prodotti a marchio, lo sviluppo di servizi ad alto valore sociale, quale il supporto alle vaccinazioni anti-Covid e flu, agli screening, e così via, ma anche nuove frontiere che potrebbero aprirsi, dal deblistering, alla logistica ospedaliera, per citarne alcune».

C'è però un elemento che emerge: «Sempre più risulta evidente come la chiave per affrontare le sfide del futuro sia la collaborazione, intesa in una logica verticale, di integrazione, ma anche e soprattutto come sinergia tra aziende che condividano lo stesso sistema valoriale».