Mariani (Farmacentro): difficoltà crescenti. La filiera è costretta a reagire per garantirsi  la sostenibilità

15/09/2023


«Tassi di interesse che hanno visto dieci aumenti consecutivi, passando da -0,50% a 4,50%, valore che non si vedeva dal 2001. L'aumento di ieri segue quello del 27 luglio che aveva portato il tasso al 4,25%, tutto questo in un lasso di tempo molto ristretto. Ma ci sono anche una contrazione dei consumi, con cittadini che hanno difficoltà a fare acquisti nella terza e nella quarta settimana del mese a causa del rincaro dei mutui e di tutti i beni di consumo. E poi i continui aumenti del costo dell'energia e del carburante, che in alcune Regioni è al di sopra dei 2 euro al litro. Questi sono solo alcuni dei fattori che stanno affrontando le aziende della distribuzione intermedia, con prospettive che non sono di miglioramento e che si sommano all'incremento del costo del lavoro e si affiancano alle carenze e alle mancanze di alcuni farmaci» fa il punto Marco Mariani, Direttore Generale di Farmacentro, Associata di Federfarma Servizi.

«In particolare per Aziende come le nostre», continua Mariani, «con ampi magazzini ed una liquidità importante immobilizzata in merce, tale situazione è diventata insostenibile. A questo si aggiunge tutto il resto: la contrazione dei consumi, i continui rincari di energia e carburante, e l'incremento del costo del lavoro che innescano reazioni a catena finalizzate alla sostenibilità del comparto. Se guardiamo ai bilanci del 2022 dei distributori intermedi in Italia e proiettiamo nel 2023 i risultati di tutte queste convergenze sopra citate, la quasi totalità delle nostre aziende rischia di proiettare perdite per milioni di euro. In questo quadro da brividi, pur con diversi strumenti, tutte le società stanno mettendo in campo azioni correttive per riuscire a tamponare la situazione. Se prendiamo la nostra azienda il solo aumento del costo del denaro ed i rincari dell'energia si mangiano due volte l'utile di esercizio che abbiamo ottenuto lo scorso anno. Per questo ad Agosto abbiamo messo in campo, in modo trasparente, una manovra in sostegno dei nostri conti al fine salvaguardare il nostro equilibrio, ma che ci ha permesso di mantenere inalterati i livelli di servizio ai nostri Soci».

«Ancora di più la situazione è sentita dalle società cooperative di farmacisti, che da sempre hanno nel loro DNA la protezione delle farmacie sul territorio», aggiunge Mariani, «e le problematiche legate ai contesti economico, finanziario e produttivo determinano convergenze che stanno generando il rischio di una tempesta perfetta. In questo scenario, gli sforzi e la fatica fatta dalle nostre società nel sostenere il peso dei rincari senza farli ricadere sulle farmacie non sono più sostenibili. Abbiamo tenuto duro per più di 18 mesi ma adesso con grande dispiacere, siamo stati costretti a muoverci, perché anche la cooperativa è una azienda e deve mantenere l'equilibrio economico finanziario durevole che permette la sostenibilità del comparto e garantire la protezione delle farmacie associate».

A breve si riunirà nuovamente l'Unità di Crisi istituita all'interno di Federfarma Servizi, che «si sta rivelando uno strumento prezioso per mettere a fattor comune le esperienze, individuare possibili soluzioni ed elaborare richieste su cui attivare l'Associazione».
Ma lo scenario, conclude Mariani «rende ancora di più imprescindibile lavorare insieme per tutelare il servizio al cittadino e non mettere a rischio l'equità dell'assistenza. Adesso è il momento in cui tutti facciano la loro parte. Noi stiamo parlando con altri distributori intermedi per trovare sinergie sui trasporti e contenere i costi logistici».