Unità di crisi, Stincarelli (Farla): serve più sinergia tra le componenti della filiera

22/03/2023


Le difficoltà operative che le aziende della distribuzione intermedia stanno vivendo, a causa dello scenario economico ed energetico, sono sempre più insostenibili e l'esigenza che emerge è quella di consolidare il confronto tra tutte le componenti della filiera per stemperare gli effetti di alcune pratiche che rischiano di creare distorsioni nell'assistenza e per riportare la giusta sinergia ed equilibrio all'interno di una filiera che «solo compatta può rispondere alle necessità del paziente e del Ssn». A lanciare l'appello, a margine dell'ultimo incontro dell'Unità di crisi, istituita da Federfarma Servizi, è Gian Carlo Stincarelli, direttore generale Farla, associata di Federfarma Servizi.

«Se mettiamo in fila, una dopo l'altra, tutte le criticità che il comparto sta vivendo - caro energia, caro carburante, aumento dei costi delle materie prime, crescita del costo del denaro - ci rendiamo conto di come non ci sia ambito di attività in cui non si avvertano difficoltà», ha spiegato Stincarelli, «con una situazione ormai insostenibile».
In questo scenario «già difficile, oggi avvertiamo con più forza gli impatti di alcune pratiche messe in atto da alcune aziende produttrici, che creano distorsioni nella filiera e mettono in crisi l'indispensabile anello della distribuzione intermedia». A partire dalle vendite dirette: «Un fenomeno in aumento, più volte segnalato, che, soprattutto nei momenti di carenza di farmaci, rischia di avere ripercussioni sull'assistenza al cittadino, sull'uniformità e accessibilità del servizio farmaceutico».
Ma, in generale, a essere rilevata è una difficoltà operativa che sta gravando sempre di più sull'organizzazione delle aziende della distribuzione intermedia: «Da tutti viene segnalata una minore prevedibilità e costanza nelle consegne, tempi di delivery che si sono allungati, le quantità di prodotto ricevute che sono inferiori rispetto a quanto ordinato. Tutto questo va a impattare sulla nostra capacità di programmazione della copertura di farmaci rispetto ai fabbisogni del territorio e incrementa ulteriormente i costi di gestione. Per far fronte ai picchi di lavoro, generati dai ritardi o dall'accumularsi della merce a noi consegnata, dobbiamo aumentare per esempio l'utilizzo dello straordinario, con un ulteriore aggravio di spesa».

Poi c'è il tema dei periodi di festività: «I distributori intermedi, vincolati dall'obbligo di servizio, come le farmacie, non chiudono praticamente mai». Mentre «in periodi come agosto o dicembre è successo che le chiusure da parte di alcune aziende produttive si prolungassero per settimane, determinando difficoltà operative e la necessità di aumentare gli stoccaggi». Una situazione questa che «non è più sostenibile, in considerazione dell'incredibile aumento che il costo del denaro sta avendo». Anche perché «al contempo, mancano meccanismi di flessibilità da parte delle aziende produttrici che potrebbero limitare gli effetti dell'aumento di questi costi». L'esigenza che emerge è quindi quella di «strutturare un confronto continuo all'interno della filiera, con tutte le sue componenti, per trovare punti di convergenza, riconoscere e valorizzare il ruolo di ognuno nell'espletare il servizio al cittadino e, soprattutto, per ricondurre meccanismi e funzionamento della filiera entro quel modello di sistema che ha permesso al nostro Ssn di essere un fiore all'occhiello».
Senza interventi «sarà difficile per noi continuare a garantire i livelli di servizio attuali, mantenendo inalterata la qualità della nostra assistenza alle farmacie e ai cittadini».