Legge Concorrenza, preoccupa misura su distribuzione intermedia. Pennacchio: timori per qualità servizio

13/09/2022


La previsione contenuta nella Legge Concorrenza in materia di distribuzione intermedia - che va a sostituire l'obbligo di detenere almeno il 90% dei medicinali in possesso di un'AIC, inclusi i medicinali omeopatici autorizzati, anche nell'ambito dei soli medicinali generici - «potrebbe portare all'affermazione di logiche lontane dall'idea di servizio pubblico e più orientate al business e mettere a rischio l'assistenza al cittadino». È questa la preoccupazione espressa da Roberto Pennacchio, Vice Presidente di Federfarma Servizi, all'indomani della pubblicazione in Gazzetta del Provvedimento.

In particolare, la Legge annuale per la concorrenza 2021, modificando l'art. 105, comma 1, lettera b) del decreto legislativo n. 219/2006, impone al titolare dell'autorizzazione alla distribuzione all'ingrosso di detenere "un assortimento dei medicinali in possesso di un'AIC, inclusi i medicinali omeopatici autorizzati e i medicinali generici, tale da rispondere alle esigenze del territorio geograficamente determinato cui è riferita l'autorizzazione alla distribuzione all'ingrosso". Tali esigenze sono "valutate dall'autorità competente al rilascio dell'autorizzazione sulla base degli indirizzi vincolanti forniti dall'AIFA. L'obbligo non si applica ai medicinali non ammessi a rimborso da parte del Servizio sanitario nazionale, fatta salva la possibilità del rivenditore al dettaglio di rifornirsi presso altro grossista".

«La preoccupazione è alta» spiega Pennacchio. «L'obbligo di detenzione di almeno il 90% degli Aic, eliminato con la legge Concorrenza, ha finora costituito una tutela per il cittadino e garantito che chi opera nel comparto agisca in una logica di servizio pubblico. Con la nuova misura si vanno a sopprimere importanti parametri che fissavano un livello qualitativo per l'assistenza al cittadino e, ora, il timore è che, venendo meno elementi di certificazione e validazione, si possa generare un peggioramento del servizio alla popolazione. La misura, per altro, rappresenta l'ennesima spallata a un settore che già è messo in forte crisi dalle politiche di definanziamento della spesa sanitaria, dal rincaro dei prezzi di energia, carburante e materie prime, dalle norme che si sono succedute nel corso del tempo».

La Legge conferisce «un ruolo di rilievo ad Aifa, che ora dovrà definire gli indirizzi vincolanti per valutare l'assortimento di medicinali. Al momento è aperto un tavolo di confronto e ci auguriamo che in questo ambito possa essere garantita il più possibile la qualità e la sicurezza di un servizio assistenziale così delicato e cruciale per la popolazione».