Contraffazione ed e-commerce illegale: dati Europol sotto la lente

20/12/2021


In Europa, i prodotti legati al Covid-19, insieme alle sostanze dopanti, restano in cima alla classifica delle sostanze contraffatte o illegali sequestrate dalle Autorità, anche se il commercio illecito, in questo ambito, mostra, nell'ultimo periodo, segni di decrescita, dovuti anche alla disponibilità e diffusione dei vaccini - all'interno della filiera - che ha ridotto la domanda di prodotti riferita a mercati illegali. È questa una delle analisi contenute in un aggiornamento diffuso venerdì dall'Europol sull'operazione Shield II, condotta tra il primo aprile e il 15 ottobre, che solo in Italia ha portato a 283 siti web oscurati, 85 arresti, 488 denunce e migliaia di medicinali, sostanze dopanti e dispositivi Covid-19 sequestrati per un valore di 9 milioni di euro.

Prodotti Covid-19 e sostanze dopanti in cima alla lista dei sequestri
L'operazione internazionale Shield II - acronimo di Safe health implementation, enforcement and legal development - si è sviluppata sotto la direzione di Europol, con il supporto dell'Ufficio dell'Unione Europea per la proprietà intellettuale (Euipo), e ha contato, tra gli altri, sulla partecipazione di 26 tra Paesi membri dell'Unione Europea ed extra UE.
Nel complesso l'operazione, che ha visto i Nas come co-leader e membri della cabina di regia, ha permesso di sequestrare medicinali, materie prime e prodotti dopanti, per un totale di oltre 25 milioni di unità, in varie forme farmaceutiche, con quantitativi pari a 2.500 litri e più di 47 tonnellate e un valore commerciale di 63 milioni di euro. In relazione ai prodotti legati al Covid-19, riferisce l'Europol, si è arrivati al sequestro di oltre 3 milioni tra mascherine, test, kit diagnostici, igienizzanti per le mani e dispositivi medici. Tra gli altri risultati, sono stati sequestrati 5 laboratori clandestini, smantellati 33 gruppi criminali, avviate 1.400 indagini, con l'arresto di 544 persone e il deferimento di ulteriori 634.
In Italia, per quanto riguarda in particolare l'emergenza Covid-19, come si legge sul comunicato dei Nas, «ammontano a oltre un milione i dispositivi e presidi medici sequestrati poiché non conformi o illegalmente importati, tra mascherine, guanti, kit protettivi e Dpi, pulsossimetri, test diagnostici e liquidi igienizzanti. Il valore commerciale di tutti i sequestri raggiunge la cifra di circa 9.000.000 di euro».

Dai Nas attività di cyber patrolling del web
Particolare attenzione, tuttavia, è stata dedicata all'online: «In questo contesto, i Nas hanno condotto analisi mirate del web che, nel solo periodo di riferimento, hanno consentito di individuare e oscurare 283 siti internet, tutti con server ubicati all'estero e con dati fittizi dei relativi gestori. Di questi siti, 243 erano riferiti a medicinali a base di principi attivi (idrossiclorochina, clorochina, lopinavir/ritonavir, azitromicina, colchicina e ivermectina) per i quali sono state emesse restrizioni all'impiego off label al di fuori di ricerche e studi clinici connessi con il Covid-19, mentre 40 proponevano in vendita e pubblicizzavano medicinali a varia indicazione terapeutica, prevalentemente dopanti, contro la disfunzione erettile, antinfiammatori e antibiotici, tutti soggetti a obbligo di prescrizione, nonché presunti integratori alimentari vantanti, indebitamente, proprietà terapeutiche».
L'e-commerce illegale, è la riflessione dei Nas, «rappresenta un fenomeno in crescita esponenziale favorito dall'anonimato della rete e dalle opportunità di speculazione offerte dai differenziali normativi nelle legislazioni di settore dei diversi Paesi». Proprio l'emergenza sanitaria lo rende «uno degli aspetti più sensibili, atteso il rischio che i cittadini si affidino a rimedi "fai da te" disponibili in rete piuttosto che seguire le indicazioni delle autorità sanitarie, alimentando quindi il mercato dei farmaci di provenienza dubbia, se non illecita, e i canali paralleli di approvvigionamento».