Novielli (Federfarma Servizi), con Federfarma pronti a parlare alle Regioni

22/11/2016


Federfarma Servizi e Federfarma unite per incontrare i decisori politici nelle diverse regioni italiane: si tratterà di incontri mirati a discutere i risultati dell'indagine condotta da Datanalysis e presentata in occasione della terza Convention annuale Federfarma Servizi e FederfarmaCo, con il fine di trovare risposte alle esigenze manifestate dalla popolazione nello studio. Questo il primo punto ad essere stato concordato dai vertici di categoria in occasione del Consiglio Direttivo di Federfarma Servizi che si è tenuto a Roma. Tre cittadini su 4 vorrebbero poter accedere tramite la farmacia a maggiori servizi e a farmaci attualmente distribuiti solo attraverso il canale ospedaliero. Un dato che, per il sindacato titolari e per i rappresentanti della distribuzione, non è solo un numero ma un punto di partenza per dare una direzione precisa al sistema farmacia, regione per regione. «È la prima volta che viene fatta un'indagine di questo tipo - afferma Vito Novielli, del direttivo di Fedefarma Servizi, parlando con F-online - abbiamo deciso, insieme a Federfarma, di organizzare delle riunioni per discutere i risultati con l'interlocutore regionale, in modo che anche chi gestisce la spesa abbia modo di riflettere su quanto emerso dalla ricerca».

I dati evidenziano che il 66.8% dei cittadini e il 73.2% dei pazienti affetti da cronicità accoglierebbe con sollievo il passaggio alla farmacia del territorio di molti dei servizi gestiti da Asl e ospedali. «Se i decisori politici riconoscono il valore sociale della farmacia non ha senso creare strutture di dispensazione alternativa - afferma Novielli - tutti riconoscono la difficoltà ad accedere alla struttura pubblica per ritirare i farmaci». Nonostante queste difficoltà, una persona su 4 preferisce recarsi in ospedale perché viene percepito come un luogo più sicuro per il monitoraggio della propria condizione, e «questo deve essere uno stimolo per i farmacisti a fare meglio - afferma Novielli - la necessità di rafforzare la fiducia dei pazienti nella farmacia come luogo di sicurezza delle cure, dove il monitoraggio della salute venga garantito, è frutto di un ragionamento condiviso. L'ospedale non viene messo in discussione per la sua garanzia ma per la difficoltà di accesso ai servizi offerti dalla struttura». Il Consiglio concorda su un punto, ovvero la necessità che la farmacia diventi il centro a cui rivolgersi per accedere a tutti gli altri servizi, dalla visita specialistica all'assistenza infermieristica: «deve agevolare la fruizione degli altri servizi per soddisfare anche i bisogni che accompagnano le cronicità - afferma Novielli - D'altra parte esiste una generale approvazione condivisa dall'intero arco istituzionale sulla capillarità ed efficienza della farmacia e del sistema di distribuzione, basti pensare che nessun movimento politico ha mai lamentato difficoltà. La rete efficiente c'è ed è riconosciuta, ora sta ai politici saperla sfruttare e ai farmacisti coltivarla e esaltarne gli aspetti positivi».