Cannabis, Ministero: per l'anno, consumo tra 500 e 700 kg. Da distributori disponibilità

08/07/2018


La richiesta della cannabis terapeutica da parte dei pazienti sta via via crescendo anche perché aumentano le Regioni che si stanno organizzando, migliora la formazione di medici e farmacisti e le prescrizioni sono sempre di più. A fronte di questa situazione, non sono rare le farmacie che segnalano problemi nel rispondere alle richieste dei pazienti, che a volte sono costretti ad attese anche lunghe. Da parte dei grossisti di proprietà dei farmacisti è stata avanzata la disponibilità a distribuire la cannabis terapeutica e la richiesta è stata portata avanti da Federfarma Servizi al Ministero della Salute, in più occasioni. Ma come si sta organizzando il nostro Paese? Ne abbiamo parlato con Germana Apuzzo, Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico - Ufficio Centrale Stupefacenti del Ministero della Salute.

Dal territorio sta emergendo una situazione in evoluzione rispetto agli inizi dell'utilizzo della cannabis terapeutica nel nostro Paese. Come si pensa di andare a far fronte a una domanda in aumento? E come verrà riorganizzato l'approvvigionamento e la produzione per i mesi a venire?
Il Parlamento ha emanato il DL 148/17, trasformato in legge 172/17, che ha stanziato 2,3 milioni di euro per incrementare la coltivazione e la disponibilità di Cannabis a uso medico per i pazienti che necessitano di tali cure. Lo Stabilimento Chimico farmaceutico militare di Firenze sta provvedendo a impiegare al meglio e prima possibile gli stanziamenti parlamentari. Per l'anno in corso si prevede un consumo tra i 500 e i 700 KG.


Dalla distribuzione intermedia del farmaco di proprietà dei farmacisti c'è la disponibilità e la richiesta di poter distribuire alle farmacie la cannabis terapeutica. Al momento a essere autorizzati sono 6 soggetti, di cui 3 industrie farmaceutiche, 2 distributori di materie prime e un grossista. Come funziona il sistema?
Attualmente sono autorizzati alla distribuzione 6 aziende di materie prime e medicinali (con specifica estensione dell'autorizzazione), oltre allo Stabilimento Chimico farmaceutico militare di Firenze. Tutti i distributori rendicontano al Ministero ogni importazione che viene autorizzata; i distributori con specifica estensione e lo Stabilimento Chimico, ogni tre mesi, rendicontano anche tutte le vendite di Cannabis a uso medico alle farmacie. I nominativi di tutti i distributori autorizzati sono pubblicati in un decreto annuale previsto dalla normativa vigente, consultabile sul portale del Ministero della salute.

È ipotizzabile un coinvolgimento, anche in un prossimo futuro, dei distributori intermedi già attivi sul territorio? E un eventuale aumento di produzione dallo stabilimento di Firenze potrebbe portare a un diverso sistema di distribuzione?
Il numero dei distributori dipende dalla professionalità nella distribuzione, ma anche dai quantitativi distribuiti, per evitare dispersioni. Un elevato numero di distributori autorizzati potrebbe comportare difficoltà nelle attività di distribuzione del Ministero della salute olandese, che fa fronte anche alle richieste di ospedali e ASL italiane che importano direttamente, dietro autorizzazione ministeriale. Per il resto, non è possibile escludere nessuna ipotesi.

L'importazione dall'Olanda è contingenta per ogni Paese. È ipotizzabile un eventuale aumento di Paesi importatori?
La questione non riguarda i Paesi da cui si importa, ma le garanzie e la qualità che devono essere garantite dai controlli eseguiti sui prodotti da importare, secondo le normative vigenti in materia di medicinali.

Da alcune regioni come l'Emilia Romagna sono state fatte proposte di progetti sperimentali di Dpc di Cannabis. Quali sono le vostre valutazioni al riguardo?
Sono in corso valutazioni di conformità alla normativa vigente in materia di medicinali contenenti stupefacenti.