Diretta in calo in Toscana, cresce la Dpc: a Viareggio +22% nel primo quadrimestre

11/06/2018


La Toscana segna una riduzione della distribuzione diretta, con la migrazione di molte molecole verso la Dpc, che, nel primo quadrimestre del 2018, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, ha visto un aumento del 4,6%, con punte a Viareggio del 22% e a Lucca del 11,90%. È questo un primo bilancio dell'accordo sulla Dpc, rinnovato a fine anno tra Regione Toscana e farmacie del territorio e in vigore da inizio gennaio (fino al 2020) che tra gli obiettivi si poneva anche quello di omogeneizzare la situazione regionale. «Un primo bilancio positivo» spiega a F-Online Isidoro Tortorici, referente regionale di Federfarma Servizi, «che vede un aumento della distribuzione per conto per quelle zone di maggiore sofferenza, in cui si partiva con una diretta più alta e una tendenza all'omogeneizzazione della situazione distributiva a livello regionale e all'interno delle tre aree vaste. Prova ne sia che Firenze, dove la distribuzione diretta era già più limitata, ha registrato un andamento della Dpc sostanzialmente invariato rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, con un lievissimo aumento dello 0,08%». E la situazione «è percepita anche nel vissuto quotidiano delle farmacie, come è emerso nell'ultimo consiglio regionale di Federfarma Toscana».

L'Accordo ha portato da 4,75 a 4,85 euro + Iva il compenso a pezzo per la distribuzione intermedia e finale e ha innalzato da 10 a 13,50 euro il prezzo al di sotto del quale i farmaci passano in convenzionata.
Sul fronte della distribuzione intermedia, «ha comportato una riduzione dei distributori in attività sulla Regione» continua Tortorici. «L'obiettivo iniziale della Regione era di limitare a tre la platea dei distributori, per ridurre lo stock in giacenza nei magazzini e ottenere un risparmio. Dopo una lunga trattativa siamo riusciti a salvaguardare la presenza dei distributori intermedi, ampliandone il più possibile la platea ammessa: ci sono, quindi, 3 capofila, uno per area vasta» - nell'accordo precedente erano 12, in linea con il numero di Asl, poi accorpate nelle tre aree vaste - «e 4 depositi satelliti» che devono servire almeno venti Farmacie. «In questo modo, in tutto sono 15 distributori in attività. Per quanto riguarda i criteri di selezione del capofila, per esempio a Firenze abbiamo utilizzato come parametro il numero di contatti e di farmacie servite». Tra gli altri contenuti dell'Accordo, come aveva scritto in una nota all'indomani dell'intesa Marco Nocentini Mungai, presidente di Federfarma Toscana, «c'è una importante semplificazione che riguarda le indisponibilità: in questo caso, i farmacisti potranno consegnare in convenzionata l'intera fornitura prescritta (anziché un solo pezzo, come accadeva in alcune province). È una semplificazione non indifferente che snellisce l'operatività in farmacia e viene incontro agli assistiti risparmiando loro tempo e fatica».

Ecco l'aumento dei volumi di Dpc in tutte le 12 province:

· Viareggio: 22%
· Lucca: 11,90%
· Prato: 6,70%
· Pistoia: 4,89%
· Livorno: 4,80%
· Empoli: 4,60%
· Grosseto 4,60%
· Siena: 4,60%
· Arezzo: 4,39%
· Massa: 3,87
· Pisa: 1,60%
· Firenze: 0,08%

Media regionale: 4,6%