Contraffazione farmaceutica, sempre più siti "mimano" farmacie online. Tutela è informazione

23/04/2018


I rischi che derivano dalle attività illegali in ambito farmaceutico, in particolare dalla più diffusa, che è la vendita di farmaci falsi e illegali sul web, non sono percepiti in tutta la loro pericolosità dall'opinione pubblica. È questo il principale problema relativo alla contraffazione farmaceutico ed è anche la premessa attorno cui si è sviluppato il Convegno "Falsi da morire. Garbugli, imbrogli e intrugli della contraffazione farmaceutica: per evitare i pericoli, bisogna conoscere i rischi» organizzato dall'Ordine dei Farmacisti di Roma, con la partecipazione di Federfarma Lazio, con il patrocinio della Regione, che si è tenuto a Roma a metà aprile. «Un fenomeno come quello del crimine farmaceutico» sono state le parole di Emilio Croce, presidente dell'Ordine di Roma, nonché presidente Enpaf, che ha aperto i lavori «non può continuare a restare nella penombra della sotto-comunicazione, ma deve essere continuamente illuminato dai riflettori». Anche perché «il fenomeno sta pericolosamente evolvendo: dai farmaci "performanti" come il Viagra e i suoi simili, o come gli steroidi e i farmaci dimagranti, richiesti principalmente per aggirare lo scoglio della necessitaÌ della prescrizione medica e peraltro già molto pericolosi, l'offerta illegale ha infatti cominciato a estendersi anche agli antitumorali e altri farmaci salvavita di costo molto elevato, per i quali si registrano spesso problemi di accesso, facile terreno di coltura per i crimini farmaceutici, dal momento che i contraffattori si attivano dove c'eÌ la domanda». Per questo, «abbiamo pensato di provare a fare qualcosa in quest'ambito anche perché siamo convinti che un'informazione efficace sui traffici illegali di farmaci su internet eÌ possibile soltanto se eÌ validata nei contenuti e se viene condotta con strumenti adeguati da professionisti preparati e credibili. Su questo, crediamo che il farmacista possa e debba recitare un ruolo fondamentale, grazie alle sue caratteristiche intrinseche: l'identità professionale (siamo per definizione i professionisti del farmaco) e la distribuzione capillare delle farmacie sul territorio, che fanno di noi i professionisti sanitari di primo riferimento».

Per quanto riguarda il fenomeno, da Domenico di Giorgio, direttore dell'Ufficio Qualità dei prodotti e Contrasto al crimine farmaceutico dell'Aifa, è stato sottolineato come «nell'ultimo biennio è piuttosto evidente una virata nell'offerta via internet di farmaci». In particolare nella direzione di «rafforzare nei potenziali acquirenti l'illusione di rivolgersi a siti sicuri, configurandoli come farmacie professionali in possesso di tutti i requisiti di garanzia. Un cambio di registro che rende ancora più pericoloso il fenomeno e che inevitabilmente deve spingere le iniziative di contrasto a investire sul versante dell'informazione e della comunicazione del rischio, oltre che sulle iniziative di contrasto e repressione». Non a caso, come si legge nell'opuscolo diffuso durante il convengo, «secondo LegitScript, agenzia che aiuta Google a individuare le farmacie pirata, soltanto lo 0,6% dell'offerta complessiva di farmaci sul web è legale, vale a dire meno di un farmaco su cento offre sufficienti garanzie di sicurezza».

Ecco allora, conclude Croce, che «il progetto avviato persegue proprio questo obiettivo: rendere più efficiente ed efficace l'attività del farmacista di comunità nell'informazione. Per farlo, il progetto prova a intervenire su tre direttrici. La prima eÌ quella di fornire supporti formativi ai colleghi, con la realizzazione di corsi di aggiornamento in modalità residenziale e Fad. L'idea eÌ quella di fornire conoscenze specifiche sul fenomeno dei crimini farmaceutici e, soprattutto, su come comunicare con efficacia ai cittadini i rischi che ne derivano. La seconda direttrice eÌ la realizzazione di supporti di comunicazione al grande pubblico, come quello che abbiamo reso disponibile già oggi con la diffusione anche di un opuscolo informativo. L'ultimo tassello della strategia, infine, eÌ proprio l'organizzazione del convegno come momento di incontro necessario per sensibilizzare la nostra comunità professionale sulla necessitaÌ di un coinvolgimento attivo nel contrasto ai crimini farmaceutici, in particolare sul terreno dell'informazione degli utenti riportando il tema dei crimini farmaceutici all'attenzione delle istituzioni e dell'opinione pubblica, e su questo confidiamo nel contributo sempre attento e puntuale della stampa di informazione e di settore».