Mercato nero di farmaci, Cova (Pd): filiera e istituzioni si impegnino a segnalare anomalie e analizzare dati

25/02/2018


Per garantire la sicurezza, il sistema di tracciabilità - tanto del farmaco per uso umano quanto del farmaco veterinario - è un ottimo punto di partenza, ma è necessario un impegno da parte delle Istituzioni e di tutti attori coinvolti per segnalare e rilevare le anomalie, analizzare i dati in modo da individuare costanti, ed effettuare controlli. È questo l'auspicio dell'On. Paolo Cova, medico veterinario e parlamentare PD che nella legislatura giunta al termine si è occupato, tra le altre materie, di furti di farmaci, contraffazione, doping. «Per garantire la sicurezza del farmaco» spiega «è fondamentale che il suo percorso sia tracciato in tutte le fasi e in tutti i punti della filiera, dall'azienda produttrice fino all'utente finale. E questo vale sia che si tratti di farmaco a uso umano, sia che si tratti di farmaco veterinario, che può avere non meno importanti effetti sulla salute delle persone in quanto consumatori di alimenti di origine zootecnica. Il sistema di tracciabilità, realtà per i farmaci a uso umano e in itinere per quelli veterinari, è un ottimo punto di partenza e un valido strumento. Ma occorre anche un forte impegno da parte di tutti gli attori coinvolti. In primo luogo, nel segnalare qualsiasi anomalia inerente il prodotto farmaceutico che avvenga lungo la filiera, dallo smarrimento o dal furto di uno stock, alla rottura di una confezione, senza trascurare nulla. Questo perché non si può escludere che dietro a eventi di questo tipo possa esserci una modalità dell'azione criminale, volta a indirizzare farmaci e principi attivi a un mercato parallelo e illegale».

Ma, continua, «altrettanto importante è un esame delle anomalie: occorre cioè prestare molta attenzione all'analisi dei dati relativi a qualsiasi fenomeno distorsivo del normale percorso di distribuzione del farmaco, per andare a verificare se ci sono eventi ripetuti per esempio nel tipo di farmaco, nel luogo, e così via. I dati che già abbiamo sono molti, ma è fondamentale anche una loro disamina approfondita e sistematica per raccogliere tutte le informazioni che possono essere di aiuto». Infine, «ci sono i controlli, che devono essere tanti e diretti anche laddove si generano un numero più alto di anomalie nella distribuzione». D'altra parte, «la posta in gioco è alta, stiamo parlando della salute delle persone. E la preoccupazione è proprio quella di andare a incidere su quelle anomalie da cui si possono poi determinare fenomeni di illegalità».