Rilancio sanità e servizi, Mirone: al via Protocollo tra farmacie e distributori per potenziare sinergie

08/03/2023


Rafforzare e garantire la concertazione preventiva tra le rappresentanze delle farmacie e della distribuzione intermedia per migliorare la capacità negoziale con la parte pubblica, favorire un approccio di sistema a vantaggio dell'efficienza del servizio al cittadino e mettere le basi per costruire una operatività condivisa, anche in vista delle sfide che il settore dovrà affrontare, dal rilancio della sanità del territorio ai nuovi servizi. È questo al centro del Protocollo tra Federfarma nazionale e Federfarma Servizi, che è stato approvato nei giorni scorsi dal Consiglio Direttivo. Ne parla a F-online Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi.

«Durante il periodo pandemico», spiega, «ci siamo resi conto che la vicinanza tra le due rappresentanze ha permesso di risolvere criticità che ci sembravano insormontabili e portare avanti progetti - dalla distribuzione delle mascherine, ai tamponi, alla somministrazione dei vaccini in farmacia - fino a poco prima impensabili. Grazie a un'intensa collaborazione all'interno della filiera è stata, infatti, resa possibile l'evoluzione, in tempi rapidi, della farmacia e del farmacista, che ha potuto dare risposte immediate ai bisogni di salute della popolazione». Alla luce di questo, «Federfarma nazionale e Federfarma Servizi hanno deciso di stipulare un Protocollo - che ha ricevuto l'approvazione interna di entrambe le associazioni - proprio per consolidare e strutturare questa collaborazione, in modo da garantire una concertazione preventiva sui servizi e gli accordi che interesseranno il comparto». Ci sono, infatti, «una serie di tematiche che vedono coinvolte in prima linea tanto le farmacie, quanto la distribuzione intermedia». L'idea alla base è che «attraverso una condivisione dell'expertise, delle competenze e delle esigenze reciproche sia possibile portare ai tavoli di concertazione proposte che tengano conto di tutti gli aspetti e che siano più capaci di dare risposta alle esigenze della parte pubblica».

Al centro, «possono esserci la fornitura di farmaci e dispositivi, con la Dpc, l'assistenza integrativa, ma soprattutto tutti quei servizi che possono dare valore al comparto e rappresentare un supporto alla popolazione, dai vaccini, ai kit per gli screening, a servizi più innovativi». Si tratta infatti di una opportunità che «ci consente di arrivare più preparati alle sfide del futuro». Per questo, «riteniamo poi opportuno che le sinergie che realizzeranno a livello nazionale possano essere calate su tutti i territori, dalle Regioni - in cui le politiche sanitarie sono definite in autonomia - sino alle Asl. L'auspicio, cioè, è che si possa dare il via a un processo di collaborazione a tutti i livelli tra i diversi attori, in modo da valorizzare il più possibile il servizio al cittadino».