Distribuzione, nuovo allarme sostenibilità. Mirone ai Ministeri: interventi strutturali e mirati

08/11/2022


«Ogni giorno mettiamo in campo tutte le soluzioni possibili per far fronte alla situazione di crisi, nel tentativo di evitare disagi alle farmacie e per assicurare il servizio essenziale a cittadini e Ssn. Ma fino a quando sarà possibile?» A lanciare l'allarme è Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, che rivolge al nuovo Governo, alla prova della fiducia in queste ore, un appello «per riprendere al più presto il confronto sulla necessità di un sostegno».

«Raccogliamo ormai quotidianamente preoccupazioni da parte delle nostre associate per la situazione di crisi che stanno vivendo» spiega Mirone. «L'ultimo allarme arrivato dall'Unità di crisi - l'organismo istituito in seno a Federfarma Servizi proprio per monitorare l'andamento della situazione - raccogliere dati da indirizzare alla parte pubblica ed elaborare proposte, riguarda anche gli oneri finanziari, un ulteriore fardello che va ad aggiungersi a quelli già denunciati. Da parte delle nostre aziende sono state messe in campo tutte le soluzioni possibili per tutelare il servizio capillare alle farmacie e di conseguenza l'accessibilità dell'assistenza per la popolazione». Ma «quello che vediamo è un servizio essenziale che, a tutti i livelli, viene messo a rischio: l'inflazione, le difficoltà di approvvigionamento di materie prime stanno avendo ricadute sulle fasi produttive, con impatti, per ora gestibili, in termini di carenze. Sul fronte distributivo, non mancano annunci di tentativi di razionalizzazione delle consegne. Ci rivolgiamo, allora, al nuovo governo e ai nuovi ministri - a cui rinnoviamo gli auguri di buon lavoro - nella speranza che possano essere riprese le interlocuzioni avviate già prima dell'estate. I dossier sono nelle mani degli uffici ministeriali e, anche grazie al lavoro della Unità di crisi, si arricchiscono di ulteriori dati e indicatori dello stato di salute del settore. Un sostegno che sia strutturale e mirato al comparto è ormai improrogabile e, per quanto ci riguarda, siamo disponibili a sederci attorno a un tavolo, per trovare insieme soluzioni percorribili nell'interesse comune della tutela del servizio».