Catene, sostenibilità e modelli di concertazione, Mirone: le direttrici per le sfide del futuro

27/06/2022


L'invito - rivolto nuovamente a istituzioni e politica - a sostenere un settore essenziale per la salute pubblica, quale quello della distribuzione intermedia, ma anche l'appello alla filiera per rispondere in maniera congiunta e concertata alla sfida lanciata, con sempre maggiore intensità, da parte delle grandi catene di proprietà, così da tutelare la capillarità del servizio e la farmacia professionale. Sono questi alcuni degli spunti proposti a F-Online da Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, a margine della VII Convention di Federfarma Servizi e FederFARMA.CO - dal titolo "Distribuiamo Salute. Il valore della farmacia e della distribuzione intermedia oltre l'emergenza" - che quest'anno si è tenuta in presenza al Palace Hotel di Milano Marittima, giovedì 26 e venerdì 27 maggio.

«Siamo molto soddisfatti della grande partecipazione alla Convention, che dopo tanto tempo è tornata in presenza», è il bilancio di Mirone. «I contenuti delle relazioni sono stati di elevata qualità e hanno offerto interessanti punti di vista». Due, in particolare, sono «gli spunti di riflessione che emergono: il primo - che abbiamo più volte avuto modo di ribadire - riguarda le criticità che il comparto della distribuzione intermedia sta vivendo, alla luce della crisi dell'energia e del carburante e della situazione di guerra in Ucraina. I costi per le aziende diventano, ogni giorno di più, insostenibili e le nostre preoccupazioni sono rivolte in particolare alla tutela del livello di servizio alle farmacie, come garanzia della sicurezza e della capillarità di accesso all'assistenza farmaceutica da parte della popolazione. Ancora una volta, quindi, rinnoviamo il nostro appello alla politica per fare in modo che questo comparto di valore venga sostenuto, anche in previsione della riforma strutturale del settore, che dovrebbe vedere il coinvolgimento del sistema delle farmacie».

L'altra sfida che interessa il comparto «è quella lanciata con sempre maggiore intensità dalle catene di proprietà, dai grandi gruppi, con acquisizioni di farmacie in crescita. Da parte nostra, stiamo continuando il percorso già avviato, proponendoci sempre di più come partner per favorire la creazione di un modello alternativo, in cui il farmacista indipendente possa trovare un sostegno e una serie di strumenti per far fronte alle difficoltà del periodo e alle novità all'orizzonte. Si tratta, tuttavia, di un'attività di sistema, che deve vedere il coinvolgimento di tutta la categoria e una condivisione con la componente sindacale e professionale».

Proprio la necessità di concertazione e di partecipazione di tutti gli attori della filiera «è un messaggio che è stato rilanciato anche durante il Board congiunto, con i direttori generali delle aziende associate, che si è tenuto al termine della convention. In particolare, l'esigenza emersa è di avviare tavoli di confronto con anche l'industria - laddove creda nel nostro modello professionale di farmacia - per trovare modalità appropriate di coinvolgimento e strumenti in grado di valorizzare l'apporto del farmacista nell'assistenza territoriale».