Distribuzione Paxlovid in farmacia, le Regioni si muovono. Mirone: fondamentale la tempestività

09/05/2022


Sono sempre di più le Regioni che si stanno attivando per far partire la distribuzione del Paxlovid, l'antivirale orale contro il covid-19, nelle farmacie del territorio. A fare il punto a F-Online, Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi.

«Lombardia, Toscana, Lazio, Campania», ma anche Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna», ha spiegato Mirone, «stanno avviando interlocuzioni con i nostri delegati regionali sul territorio, insieme alle rappresentanze locali delle farmacie, per rendere operativo il Protocollo del 15 aprile per la distribuzione in farmacia del Paxlovid (nirmatrelvir-ritonavir) e credo che a breve potranno essere disponibili le prime forniture».

Il Protocollo, come si ricorderà, è stato pubblicato mercoledì in Gazzetta Ufficiale come allegato alla Determina di Aifa che ha modificato classificazione e regime di dispensazione del Paxlovid, rendendolo prescrivibile, a partire dal 21 aprile, anche dai medici di medicina generale, tramite ricetta da rinnovare volta per volta. Secondo quanto si legge nel testo, «il farmaco, che verrà erogato dalle farmacie del territorio nazionale in Dpc, sarà reso disponibile presso i magazzini delle aziende della distribuzione intermedia su indicazione degli assessorati regionali. I farmacisti e le aziende di distribuzione intermedia si impegnano a garantire le condizioni di conservazione, distribuzione e dispensazione del farmaco, in coerenza con le sue caratteristiche, e si impegnano eccezionalmente a svolgere gratuitamente le attività previste dal Protocollo».

«Si tratta di una misura molto importante», chiarisce Mirone, «perché finalizzata a rendere facilmente e rapidamente accessibile a chi ne ha bisogno una terapia la cui efficacia dipende dalla tempestività e che è destinata al trattamento del Covid-19 lieve-moderato in soggetti a rischio e fragili». Il trattamento, infatti, deve essere iniziato il più precocemente possibile e, comunque, entro cinque giorni dall'insorgenza dei sintomi. In diverse occasioni, in sede parlamentare, dall'Aifa, ma anche dalla Fondazione Gimbe, è stato segnalato un sottoutilizzo di tale farmaco, dovuto anche alle «difficoltà organizzative di un sistema di prescrivibilità e distribuzione del farmaco, che in diversi casi ha impedito di effettuare il trattamento all'interno della ristretta finestra temporale autorizzata», si legge nella Delibera.
In questo contesto, «Aifa e Ministero», ha spiegato ancora Mirone, «ci hanno chiesto di sostenere l'accesso capillare sul territorio di tali terapie e, con grande senso di responsabilità, ci siamo subito resi disponibili - per questa fase iniziale e con numeri tutto sommato ancora contenuti - alla distribuzione, a titolo gratuito, del prodotto. Si tratta di un ulteriore riconoscimento del ruolo essenziale della rete delle farmacie e della distribuzione intermedia e, da parte nostra, leggiamo tale impegno, nonostante le difficoltà del periodo, in un'ottica di servizio verso le farmacie e la collettività. Usciti dalla fase più emergenziale del provvedimento, se la terapia dovesse prendere maggiormente piede, siamo certi che verranno messi in atto tutti i passaggi necessari per inserirla nel regolare ciclo della Dpc, in maniera analoga agli altri farmaci». La distribuzione intermedia, complice anche il caro carburante ed energia, «ha visto acuirsi le difficoltà che già gravavano sul comparto e anche questa occasione di dialogo con le istituzioni è stata propizia per ribadirlo. Il nostro augurio è che il riconoscimento del valore della distribuzione intermedia venga sostenuto anche in altri contesti, con quel supporto mirato che ormai è diventato indispensabile per continuare a espletare un servizio essenziale di qualità verso le farmacie e la collettività».