Caro energia, criticità per la filiera distributiva

07/03/2022


Negli ultimi tre trimestri sono stati 10,2 i miliardi di euro che il Governo ha stanziato per mitigare gli effetti per famiglie e imprese del caro energia e, da ultimo, nuove misure sono contenute nello schema di Decreto varato dal Consiglio dei ministri di venerdì. Un pacchetto che prevede anche interventi in emergenza, ma su cui c'è chi avanza perplessità. Con una situazione che potrebbe avere ricadute anche sulla filiera.

Le nuove misure del governo

Valgono circa 8 miliardi di euro le nuove misure messe in campo dal governo nello schema di decreto Energia licenziato venerdì: di questi, 5,5 miliardi circa saranno destinati a fare fronte al caro energia di imprese e famiglie - con interventi sulle bollette già sperimentati negli ultimi mesi - e il resto andrà a sostegno delle filiere produttive che stanno soffrendo maggiormente (automotive e microprocessori).

In particolare, sul fronte delle imprese, sia per le attività più piccole, con utenze elettriche di potenza inferiore ai 16,5 Kw, sia per quelle superiori, è previsto l'azzeramento degli oneri di sistema fino a giugno. Il blocco delle aliquote vale anche per il gas, che vede anche la riduzione dell'Iva al 5 per cento nella bolletta. Per le imprese cosiddette energivore c'è la possibilità di beneficiare di un credito di imposta pari al 20% delle spese per l'acquisto di energia nel secondo trimestre e al 15% per il gas naturale.


Extra costi di 24,9 miliardi per imprese

Misure sufficienti? Per l'ufficio studi della Cgia di Mestre, intervenuta a ridosso del Consiglio dei ministri, no: «Sebbene in questo primo semestre dell'anno il Governo Draghi abbia erogato 11 miliardi di euro per raffreddare i rincari energetici a famiglie e imprese, gli incrementi di prezzo delle bollette sono talmente importanti che il saldo da pagare rimane comunque elevato». Scontando gli aiuti, «l'extra costo rimane di 33,8 miliardi di euro: 8,9 sulle spalle delle famiglie e 24,9 su quelle delle aziende».

L'appello di Assoram

Il caro energia è un tema da tempo al centro dell'attenzione della filiera. A metà febbraio, da Assoram era stato nuovamente lanciato l'allarme, segnalando le criticità della situazione per il settore e chiedendo aiuti mirati per la distribuzione health: «Un magazzino medio-grande che detiene e stocca prodotti farmaceutici e parafarmaceutici può arrivare a consumare anche 1 GWh di energia elettrica l'anno per mantenere determinati range di temperatura, soprattutto nel caso della gestione della cold chain». Gli «operatori hanno registrato una vera impennata delle bollette di luce e gas, necessari per mantenere i range di temperatura, prescritti per legge, non solo nello stoccaggio ma anche nel trasporto dei prodotti farmaceutici e parafarmaceutici. L'incremento dei costi energetici ha già gravato sul bilancio 2021 e continuerà a pesare in modo consistente almeno per l'anno in corso». Già con il «Decreto Sostegni ter gli interventi più importanti sono stati dedicati alle società energivore. Nell'ambito della filiera health, questo requisito lo possono avere solo le aziende di fabbricazione dei prodotti farmaceutici di base». Ma le criticità impattano anche sui «distributori di prodotti della salute»: «una filiera essenziale come questa è obbligata al mantenimento di rigidi standard di sicurezza».