In Liguria la farmacia entra nella rete vaccinale regionale. Al via una prima tranche di 50 presidi

12/04/2021


In Liguria la farmacia diventa un punto di vaccinazione sul territorio, cosiddetto "PVT", affiancando Asl e Hub regionali. Il progetto, in partenza lunedì prossimo, vede il coinvolgimento, per la prima settimana, di 50 farmacie, in progressivo aumento.

«A fronte di una urgenza sanitaria», ha fatto il punto a F-online Francesca Massa, direzione Federfarma Liguria e Relazioni istituzionali Ufl (Gruppo Unifarm), «abbiamo formulato una iniziativa di sistema, in cui ogni componente della rete dei professionisti sanitari dà il proprio contributo per rispondere a un urgente bisogno di salute della popolazione. Si tratta di un progetto di prospettiva che inserisce a pieno titolo la farmacia nella rete vaccinale della Regione, mettendola nelle condizioni di poter essere impiegata anche nelle successive campagne vaccinali. Partiamo ora su un modello che vede come cornice normativa la Legge di Bilancio 2021, con la supervisione della seduta vaccinale da parte del medico che effettua l'inoculazione e l'anamnesi. Ricordiamo che l'accordo è stato siglato in data 17 febbraio, ma è il risultato di trattative condotte a partire fin dal mese di dicembre. Quando il decreto Sostegni sarà completato con i protocolli attuativi l'accordo sarà adattato alle nuove disposizioni d'intesa con la Regione. Infatti, anche in Liguria, come in altre parti d'Italia, molti farmacisti hanno già fatto il corso per diventare vaccinatori».
«Al momento», spiega Massa, «con la Regione sono stati definiti oltre all'accordo principale i vari aspetti operativi e documenti tecnici attuativi. L'avvio delle attività è graduale e vede un primo coinvolgimento (per la prima settimana-15 giorni) di circa 50 farmacie, distribuite equamente sul territorio, a cui se ne aggiungeranno altre 100 in due tranche successive. L'obiettivo è di effettuare inizialmente circa 2.500-3.000 inoculazioni a settimana, per poi aumentare progressivamente. A ogni modo, «sono circa 150 le farmacie che hanno dato la propria adesione e stiamo indicando alla Regione quelle che hanno già attrezzato gli spazi - alcune hanno organizzato locali esterni e ci sono anche dei casi in cui più farmacie si sono consorziate - e hanno già uno o più medici di riferimento. Per il momento, non c'è il coinvolgimento dei medici di medicina generale, ma solo quelli in libera professione».

In merito alle attività da effettuare all'interno del punto vaccinale, compito della farmacia è l'organizzazione generale del PVT, sia per gli adempimenti amministrativi e che per quelli più legati alla professione come la preparazione delle dosi. Si parte dalle attività amministrative di registrazione e comunicazione dei dati, la gestione del consenso informato e della scheda dati anamnestici, così come la conservazione e tracciatura del vaccino, la preparazione galenica e la predisposizione del materiale necessario all'inoculazione, nonché il conferimento dei certificati vaccinali».

Il progetto prevede un importante ruolo della distribuzione intermedia: «Tutti e sette i siti già operativi nella Dpc farmaci potranno detenere presso i propri magazzini le scorte di vaccino, che verranno, man mano, consegnate alle farmacie per le sedute vaccinali. Inoltre, la rete delle farmacie e della distribuzione intermedia è coinvolta anche nella distribuzione delle dosi ai medici di medicina generale che decidano di inoculare il vaccino presso i propri ambulatori».

Tra gli altri ambiti di attività condivisi con la Regione, «c'è poi la prenotazione in farmacia della vaccinazione tramite l'utilizzo del programma informatico regionale, per i cittadini over 80 e per tutte le fasi successive. Il servizio è erogabile dalle farmacie che già effettuano il servizio di prenotazione tramite Cup - web, ferma restando la possibilità di attivarsi. Infine, compito delle farmacie è anche quello di sensibilizzare la popolazione sull'importanza del vaccino anti Covid-19, anche attraverso l'utilizzo del materiale informativo predisposto in collaborazione con Alisa e mediante la partecipazione alle iniziative delle Asl, nonché attraverso counselling».

Va detto che «il progetto nasce da una collaborazione con la Regione avviata da oltre tre anni, che ha visto, tra le altre iniziative, i progetti di Distribuzione per conto dei farmaci salvavita e dei presidi per diabetici e la presa in carico dei pazienti in progetti di pharmaceutical care. Durante tutta la fase emergenziale, più volte ci siamo proposti per essere vicini alla parte pubblica e ai cittadini e abbiamo dato la nostra disponibilità anche sul fronte dei vaccini. Il progetto ha soprattutto uno straordinario valore etico e di prospettiva», anche perché si tratta di una «attività che sarà continuativa per tutto il 2021. Dobbiamo vaccinare complessivamente oltre un milione di persone e la Regione ha bisogno di tutti coloro che a vario titolo possono collaborare: farmacisti ospedalieri, medici di base e di libera professione, farmacisti di comunità, attraverso le strutture delle Asl, dei grandi Hub, e dei più piccoli punti vaccinali sul territorio. Tanto più che, in un contesto oro-geografico come quello ligure, la rete delle farmacie e della distribuzione intermedia rappresenta realmente un valore aggiunto, in grado di garantire prossimità e accessibilità per i cittadini. Peraltro, si tratta di un contributo che va letto in prospettiva: la farmacia è stata integrata a pieno titolo nella rete vaccinale della Regione e questo pone le condizioni perché possa essere impiegata anche successivamente, per altre campagne o altri progetti sempre legati all'emergenza pandemica».