Codiv-19, Mirone: integrare farmacia in Ssn per rispondere alla crisi

08/06/2020


L'emergenza sanitaria in corso ha riacceso i riflettori sulla necessità di una riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale, rendendo ancora più indispensabile un potenziamento della risposta assistenziale che può arrivare dalla sanità territoriale. Si tratta di una riflessione «quanto mai urgente e che ci auguriamo possa prendere in considerazione il ruolo del sistema farmacia, che, proprio in questo frangente, ha visto un potenziamento e una maggiore integrazione con il medico di medicina generale. La necessità, ora, è di continuare su questa strada, valorizzando appieno il contributo che la rete delle farmacie, insieme alla distribuzione intermedia di proprietà di farmacisti, può offrire alla sanità» è il commento di Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, a cui abbiamo chiesto un punto, anche in vista delle prossime fasi.


Emergenza ha messo in luce valore della capillarità e del sistema farmacia

La rete delle farmacie di comunità, affiancata dalla distribuzione intermedia, ha dato un importante contributo non solo nella continuità e nell'accesso all'assistenza farmaceutica, ma anche, in collegamento con i medici di medicina generale, nella gestione di alcuni pazienti affetti da Covid-19, attraverso un approccio preventivo e, dove possibile, domiciliare, che hanno permesso di evitare, in molte situazioni, conseguenze pesanti. Questo è stato reso possibile soprattutto grazie alla capillarità dei presidi, che hanno messo i cittadini nelle condizioni di avere un punto di riferimento sanitario a portata di mano. Una visione, questa, che credo debba essere ben chiara a politici e istituzioni nel momento in cui verranno ripresi i progetti di riorganizzazione dell'assistenza sanitaria, in particolare di quella primaria. Proprio tale situazione di crisi, infatti, ha messo in luce il grande valore della presenza sul territorio di medici e farmacie, a scapito invece di quelle esperienze, attive in alcune zone, che hanno eccessivamente concentrato i servizi - per esempio in case della salute - lasciando prive di punti di riferimento ambulatoriali alcune fette di popolazione».

Dematerializzazione ricetta, potenziamento Dpc, vaccini in farmacia

Durante l'emergenza, d'altra parte, «abbiamo toccato con mano l'importanza per la popolazione di alcuni strumenti che, in questo frangente, sono stati valorizzati, quali, per esempio, una più estesa dematerializzazione della ricetta, con la stampa del promemoria in farmacia. Si tratta di misure che andrebbero ulteriormente sviluppate, insieme a un potenziamento della distribuzione in farmacia dei farmaci della diretta, così come ventilato dal cosiddetto decreto Liquidità. I farmaci, laddove non sia necessario un controllo ospedaliero, devono essere più accessibili e raggiungibili, in particolare per i pazienti più fragili».


Follow up delle cronicità, farmacia dei servizi può avere ruolo

Una delle criticità dell'emergenza riguarda poi «il peggioramento dello stato di salute di pazienti per alcune patologie, a causa del mancato accesso alle cure e al rinvio di esami e visite di controllo periodico». Un ambito particolarmente critico, in questa direzione, è stato quello delle patologie cardiache, come rilevato di recente dalla Società italiana di cardiologia (Sic), con uno studio che ha messo in luce una mortalità tre volte maggiore nel periodo Covid rispetto allo stesso periodo dell'anno prima.
«La farmacia dei servizi, gli screening preventivi, la telemedicina, possono essere di supporto in queste fasi, proprio grazie a una capillarità che permette ai pazienti di disporre di un punto di riferimento sotto casa, senza spostamenti. Certamente tutti speriamo che l'emergenza passerà al più presto, ma sono convinto che il sistema farmacia avrebbe potuto essere sfruttato di più, se inserito in una visione veramente integrata del Servizio sanitario nazionale».

Infine, in una direzione preventiva, «una riflessione deve andare anche alla vaccinazione in farmacia, così come avviene in altri Paesi».