Farmacia dei servizi, pronto il budget impact model. Necessaria omogeneità tra Regioni

07/10/2019


In tema di servizi in farmacia, in che modo può essere calcolato e a quanto ammonta l'impatto in termini di risparmi per il servizio sanitario nazionale e il contributo di sostenibilità? In quali ambiti di patologia o di prestazione l'intervento del farmacista è più efficace? Esistono tipologie di farmacie per le quali la gestione sarà più complessa? Sono solo alcune delle domande a cui si sta cercando di rispondere attraverso il lavoro promosso dal Tavolo ministeriale sulla farmacia dei servizi nell'ambito della sperimentazione sancita dalla Legge di Stabilità 2018 e proprio per cercare di fornire alle Regioni un modello di riferimento di valutazione degli impatti è stata incaricata Altems, l'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell'Università Cattolica Sacro Cuore di Roma. Della proposta formulata ci ha parlato il Direttore Americo Cicchetti, intervenuto venerdì nella sessione di apertura di FarmacistaPiù.
«Il nuovo scenario epidemiologico, l'inversione della piramide demografica e il cambiamento di stili di vita» è stato l'intervento «hanno completamente mutato le necessità assistenziali. Ne consegue la necessità del potenziamento delle cure primarie in un'organizzazione capillare del sistema sanitario dedicata alla presa in carico delle cronicità. Soluzioni di cura integrate e vicine al domicilio sono la risposta anche sotto il profilo della sostenibilità economica. In questo contesto la Farmacia e il farmacista possono giocare un nuovo ruolo nel panorama dell'organizzazione del sistema sanitario agendo come terminale ultimo e più capillare dell'intera filiera della salute. Le evidenze raccolte da diversi studi, che hanno analizzato il profilo di costo-efficacia dei servizi in farmacia, mostrano già la convenienza di utilizzare la piattaforma logistica della farmacia e la professionalità del farmacista per alcuni servizi quali il contributo alle campagne di screening; determinazioni diagnostiche di prima istanza; servizi di telemedicina; servizi cognitivi per promuovere l'aderenza alla terapia; l'assistenza domiciliare integrata del farmacista».
In questa direzione, «Altems è impegnata nell'ambito del Tavolo Ministeriale sulla Farmacia dei Servizi - in relazione alla sperimentazione finanziata con la legge di Stabilità 2018 -, con l'incarico di predisporre un modello di misurazione dell'impatto economico di tali prestazioni sul Servizio sanitario nazionale italiano».
Nel dettaglio, «abbiamo disegnato un "budget impact model" che sarà utilizzato per analizzare i dati raccolti nell'ambito delle Regioni che partecipano alla sperimentazione, in modo da comprendere le implicazioni di un modello "senza" e "con" la farmacia dei servizi».
Nell'analisi, «ci sarà una stima dei tempi necessari ad erogare il servizio e la valorizzazione della relativa prestazione, sulla base del costo a minuto del farmacista definito dal contratto nazionale di lavoro, a cui andranno aggiunti eventuali oneri per macchinari e quant'altro. Questi dati verranno poi comparati con quelli che sono, a oggi, i costi sostenuti dalle Regioni per erogare il servizio. L'attesa è che, come dimostrato in altre occasioni, si tratti di interventi costo-efficaci» ma «rileviamo sin da ora alcuni nodi a cui occorrerà prestare attenzione». Tra questi il tema dell'omogeneità: «Il modello è pronto e prevede la trasmissione alle Regioni di linee di indirizzo stringenti e una modulistica di riferimento, in modo che il dato sia il più possibile univoco e confrontabile. Ma sarà importante la tempestività e un comportamento uniforme da parte delle Regioni anche rispetto alla lista dei servizi indicata dalla normativa».
Un altro punto riguarda la farmacia: «È chiaro che quello che i ricercatori fanno è proporre un modello. Sui risultati andrà definita poi una remunerazione per le farmacie che sia congrua allo sforzo».