Secof, Italia nella media delle performance di mercato. Ma la distribuzione diretta

09/10/2018


Un confronto di dati di mercato e di indici di performance delle cooperative e società di farmacisti europei che ci ha permesso di identificare punti di forza e aree di miglioramento della distribuzione intermedia nel nostro Paese, ma anche di individuare tendenze in atto a livello europeo. È questo uno dei risultati dell'ultimo incontro in Secof, l'organismo di rappresentanza europea dei distributori intermedi del farmaco di esclusiva proprietà di farmacisti, che si è tenuto a fine settembre e che ha visto la partecipazione, per l'Italia, di Antonello Mirone, Presidente di Federfarma Servizi, in qualità di Segretario di Federfarma.Co. «Nella due giorni di lavori, abbiamo messo a confronto molti dati che abbiamo raccolto in questo periodo. In primo luogo, sono stati analizzati i trend di mercato nei vari Paesi e da questa carrellata sono emerse importanti analogie. Una tra tutte: le genericazioni hanno portato in tutti i territori una forte riduzione dei margini dei grossisti. E, per altro, ci siamo accorti che i dati di mercato di Paesi come Francia e Germania, che abbiamo sempre considerato più performanti di noi, tutto sommato si attestano su valori analoghi. Ma una grande differenza è data dalla distribuzione diretta, fenomeno che in Italia pesa molto più che in altre nazioni».
Un altro momento dell'incontro è stato il confronto «tra gli indici di efficienza delle aziende associate, attraverso una serie di parametri, tra cui personale, livello di automazione, costi logistici, e così via. Anche in questo caso il confronto è stato molto interessante perché ha messo in luce punti di forza e aree di miglioramento delle nostre aziende. Anche per questo abbiamo deciso di procedere a periodiche verifiche dell'andamento dei valori».

Un dato che è emerso «relativo alle nostre aziende è un livello di automazione più elevato rispetto alle altre realtà, più performante nelle righe di consegna, mentre, dall'altra parte, siamo penalizzati per quanto riguarda i costi di trasporto, che risentono di una orogeografia particolarmente complessa, soprattutto in relazione alle Aree interne».
A emergere anche una tendenza generale «in atto a livello europeo che riguarda una possibile riduzione di costi tanto per i distributori quanto per le farmacie: in tutte le realtà analizzate, è in corso l'implementazione di modelli che permettano di migliorare la gestione degli assortimenti in modo da massimizzare il numero di consegne giornaliere, a parità di standard di qualità del servizio al cittadino. Una riflessione che si potrebbe avviare anche in Italia, dove ci sono zone in cui le consegne arrivano anche a 5 o 6 al giorno. Questa gestione, è stato evidenziato, è un costo anche per le farmacie che devono destinare al ritiro dei prodotti personale in più momenti della giornata». Il prossimo incontro, a fine ottobre, si terrà in Turchia.