Farmaci falsi, revisione sanzioni e ratifica di Medicrime tra gli obiettivi della politica

24/06/2018


Rispetto all'infiltrazione di prodotti contraffatti nella filiera tradizionale, pressoché nulla, il nostro Paese, nel mondo, rappresenta un modello di efficienza, controllo ma anche di azione sinergica tra Istituzioni, rappresentanze coinvolte, stakeholder. Rimangono, tuttavia, alcuni passi da compiere per rendere ancora più incisivo il sistema - tra questi l'adozione della convenzione Medicrime, che prevede l'introduzione del reato di contraffazione dei farmaci, e una revisione delle sanzioni -, ma restano anche da capire criticità e impatti rappresentati dal passaggio al modello di anticontraffazione europeo, che si strutturerà attorno al Datamatrix, un codice a barre a due dimensioni e a matrice che consente l'identificazione univoca dei prodotti farmaceutici (compreso lotto e scadenza).

A fare il punto, nel corso del convegno "Contraffazione, un virus da estirpare", Paolo Russo, attuale segretario della Commissione speciale per l'esame di atti del Governo e relatore, nella passata legislatura, della Relazione sulla contraffazione nel settore farmaceutico, approvata l'anno scorso dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno. «Proprio per l'eccellenza del nostro modello» è l'intervento, «l'Europa sta adottando un sistema che è meno efficace del nostro. Il sistema di tracciatura Datamatrix - che entrerà in vigore nel 2019 ma per il quale il nostro Paese, insieme a Grecia e Belgio, ha una deroga di sei anni - è, senz'altro, più capiente dal punto di vista della quantità dei dati trattabili, ma vedrà ridurre il numero di prodotti sottoposti a controllo, che non sarà più riferibile a tutti i farmaci, ma a quelli considerati più a rischio». C'è poi una criticità che «anche il nostro sistema ha, ma che di fatto il Datamatrix non va a risolvere: la banca dati non dà in automatico e in tempo reale informazioni sulla sequenza di passaggi e sulla geolocalizzazione del farmaco, che è invece ricostruibile, ex post, a partire cioè da un evento - che può essere un furto, un guasto o altro. Questo deriva dal fatto che il dato deve essere letto fisicamente confezione per confezione, ma di fronte a grandi quantità di prodotti, qualunque lettura singola diventa difficile». D'altra parte, la priorità «è difendere la filiera tradizionale, vero baluardo per i cittadini».

Tra i passi da compiere a livello di Paese e «su cui non smetteremo di essere attivi a livello politico, c'è il recepimento della convenzione Medicrime che consentirebbe anche dal punto di vista delle specializzazioni penalistiche di individuare le fattispecie di reati con maggiore certezza e permetterebbe un sistema di risposta più adeguato alla tipologia di soggetti con cui si ha a che fare. Credo poi che un nostro punto di forza sia la grande sinergia che tutti i soggetti coinvolti nella lotta alla contraffazione mostrano, ma credo anche che sia necessario continuare ad alimentare questa integrazione di comportamenti positivi del nostro Paese. Siamo i primi, ma non significa che non dobbiamo non migliorarci».