Canali distributivi, ER: controllo piano terapeutico passa in farmacia. Si lavora a nuova Intesa

25/03/2018


Arruolamento del paziente complesso nelle farmacie di comunità e passaggio del controllo del piano terapeutico dall'ospedale alla farmacia di comunità, con conseguente trasferimento alla farmacia del primo ciclo di terapia. È questo uno dei contenuti del regolamento sulla Dpc che ha ricevuto l'ok dall'Emilia Romagna, all'indomani dell'incontro tra rappresentanze delle farmacie pubbliche e private e Regione, in cui è stato anche fatto il punto sull'attuazione nelle diverse aree dell'Accordo sulla Dpc aprile dell'anno scorso, finalizzato a riequilibrare il rapporto tra distribuzione diretta, Dpc e convenzionata, e omogeneizzare la situazione sul territorio.

«Un Accordo che, secondo quanto riferisce la Regione, risulterebbe essere rispettato e per alcuni obiettivi dovrebbe raggiungere il target anche prima della scadenza prefissata» fa il punto Achille Gallina Toschi, presidente di Federfarma Emilia Romagna. «Secondo i dati, la distribuzione per conto risulta in aumento in tutte le Aree vaste dell'Emilia Romagna, così come, stando alla spesa farmaceutica, si inizia a registrare una inversione di rotta sulla convenzionata e sulla diretta, anche se con differenze nelle varie zone. Per quanto ci riguarda, continueremo a monitorare la situazione per verificare che l'accordo venga rispettato soprattutto nelle province più in sofferenza. Va detto comunque che se l'accordo ha il pregio di avviare un processo di omogeneizzazione e di dare il la a una prima riduzione della distribuzione diretta, interessa volumi che rappresentano ancora un punto di partenza». Per questo, continua, «stiamo lavorando con la Regione per rinnovare l'Accordo con obiettivi più alti rispetto a una diminuzione della diretta e a un trasferimento in Dpc e in convenzionata e da parte della Regione abbiamo registrato disponibilità». E, «la firma del regolamento sulla Dpc, che prevede la validazione del piano terapeutico in farmacia e non più in ospedale, con conseguente consegna, nei nostri presidi, del primo ciclo di terapia, può essere considerato un primo passo».

Per la sua attuazione, «ci stiamo già muovendo a mettere in campo i passaggi a livello di piattaforma informatica e soprattutto di formazione, che partirà a breve. Questo perché la farmacia dovrà assicurare il controllo dell'appropriatezza, della posologia, e così via». Sul tema della diretta, pesa comunque la preintesa sull'Autonomia (prevista dall'articolo 116 della Costituzione), firmata con il Governo uscente, prima delle elezioni, da Lombardia, Veneto e, appunto, Emilia Romagna, che contengono un capitolo sulla sanità. In particolare, quest'ultima regione ha rivendicato autonomia rispetto alla definizione delle modalità di distribuzione dei farmaci: "La Regione" si legge "definisce qualitativamente e quantitativamente le forme della distribuzione diretta dei farmaci destinati alla cura di pazienti che richiedono in controllo ricorrente anche tramite il coinvolgimento delle farmacie di comunità con le quali condivide opportuni strumenti di monitoraggio dell'appropriatezza nell'uso dei farmaci. 2. Assicura l'erogazione diretta da parte delle Aziende sanitarie dei medicinali necessari al trattamento dei pazienti in assistenza domiciliare, residenziale e semiresidenziale; 3. Dispone al fine di garantire la continuità assistenziale che la struttura pubblica fornisca direttamente i farmaci, sulla base di direttive regionali, per il periodo immediatamente successivo alla dimissione dal ricovero o alla visita specialistica ambulatoriale".
«Contenuti» continua Gallina Toschi «che sono in contrasto con il lavoro di omogeneizzazione nazionale che si sta facendo in sede di rinnovo della Convenzione al tavolo con la Sisac e con l'Accordo regionale in essere. Si tratta di una pre-intesa, di sapore elettorale, che dovrà essere recepita dal nuovo Governo. Al riguardo, ci stiamo muovendo insieme a Federfarma nazionale e ad Assofarm: abbiamo intanto inviato una lettera al Governatore e all'Assessore per richiedere un incontro e discuterne».