Tavolo carenze, Mirone: è un bene da tutelare. Occorre sforzo di unitarietà per soluzioni condivise

25/02/2018


Il tavolo sulle carenze, che vede riunite le sigle della filiera insieme ad Aifa, è un bene che va salvaguardato e occorre uno sforzo da parte di tutti per farlo proseguire e fare in modo che vengano trovate al suo interno soluzioni che siano condivise e frutto del dialogo tra tutte le componenti. È questa la riflessione di Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, all'indomani dell'ultimo incontro, che ha registrato un confronto in particolare in riferimento al Veneto, a seguito della denuncia del presidente di Federfarma regionale, Marco Bacchini, di 300 segnalazioni nelle ultime settimane. Al di là dei numeri, che non hanno trovato tutti concordi, «l'esperienza del tavolo è fondamentale e occorre uno sforzo per mantenerlo vivo e garantirne l'unitarietà. È importante trovare soluzioni che siano condivise da tutti alle diverse problematiche, anche nei singoli territori. Ma soprattutto è vitale che la filiera, nelle sue varie componenti, dimostri di saper intraprendere percorsi comuni e di saper superare insieme difficoltà e problematiche. Con la legge Concorrenza, lo scenario dell'assistenza farmaceutica, e più in generale della sanità, sta cambiando e vede all'orizzonte soggetti che potrebbero destabilizzare il sistema come lo conosciamo oggi. L'unitarietà, il dialogo, l'operare secondo intenti comuni e a tutela del servizio diventano ancora più imprescindibili».

Per quanto riguarda l'ultimo incontro, «ci sono state segnalazioni da parte di alcune Federfarma locali di verifiche da parte degli organi di controllo che sono culminate con sanzioni ai titolari anche di fronte a indisponibilità del farmaco dal ciclo produttivo. Il punto è che ci sono problematiche riconosciute e a queste occorre trovare una soluzione: che si tratti del fenomeno del parallel trade, che può coinvolgere distributori o farmacie, o di farmaci mancanti a livello industria, che stima il fabbisogno su base storica, con talvolta discrepanze rispetto alla reale evoluzione epidemiologica, ogni aspetto dovrà trovare il suo correttivo e ognuno dovrà prestare il proprio contributo. Ma l'importante è che lo si faccia insieme».
«Siamo disponibili a fare un monitoraggio per tracciare i farmaci in uscita e dare conto della destinazione che raggiungono, per dimostrare che ciò che esce dai grossisti è destinato al mercato nazionale e va alle farmacie. In questo senso - aggiunge Giancarlo Esperti, direttore generale di Federfarma Servizi - l'Aifa ha espresso la volontà di incrociare i dati».