Ddl Bilancio, nodo risorse per Fondo sanitario e convenzioni potrebbe tornare alla Camera

03/12/2017


Mentre il ddl Bilancio si appresta a essere esaminato in seconda lettura dalla Camera, è caccia a nuove risorse per il Fondo sanitario nazionale. Intanto, tra gli emendamenti di interesse delle farmacie nel testo passato alla Camera con il maxiemendamento del Senato c'è quello relativo al contributo di società di capitali e a responsabilità limitata alle casse dell'Enpaf e quello sulla proroga della nuova remunerazione, mentre alcune dichiarazioni di alcuni parlamentari fanno sperare che ci possano essere ulteriori modifiche sui temi della sanità. Per quanto riguarda la disposizione sull'Enpaf passata al Senato, si prevede che le società di capitali, le società cooperative a responsabilità limitata e le società di persone proprietarie di farmacie private, con capitale maggioritario di soci non farmacisti, siano obbligate a versare all'Enpaf un contributo pari allo 0,5% sul fatturato netto IVA. Contributo che, recita l'emendamento, dovrà essere versato all'Enpaf annualmente entro il 30 settembre dell'anno successivo alla chiusura dell'esercizio. «Anche se con una riformulazione rispetto a quello presentato e respinto in occasione del ddl concorrenza che fissava il contributo al 2%» è stato il commento del sen. Luigi D'Ambrosio Lettieri (Dit), componente Commissione Sanità Senato, «l'emendamento è la risposta necessaria ad un problema che rischiava di diventare una vera e propria emergenza. Siamo in una stagione molto delicata in cui occorre affrontare e governare i processi di ammodernamento del sistema che passano da un cambiamento epocale: l'ingresso dei capitali in farmacia. Purtroppo, senza un vero tetto, come avevamo chiesto, che contribuisse a preservare l'autonomia della professione. L'obiettivo di questo emendamento è mettere in sicurezza i bilanci della gestione previdenziale dell'Enpaf, la cui stabilità era fortemente a rischio alla luce delle disposizioni della legge sulla concorrenza».
Tra le misure passate c'è anche la proroga di un altro anno alla nuova remunerazione. Finora, il rinvio era stato affidato al Milleproroghe, ma settimana scorsa il Governo ha presentato un emendamento con alcune Proroghe su varie tematiche, tra cui questa, in vista di una potenziale fine della legislatura al termine della sessione di Bilancio. Per il nuovo modello di remunerazione si tratta del quinto rinvio e sul tema D'Ambrosio Lettieri era stato critico: «dal 2013 vediamo trascinarsi una querelle che trova solo nelle proroghe una via d'uscita» e anzi «un vicolo cieco. Mi sembra che cinque proroghe possano essere considerate una risposta irresponsabile ad un problema serio». All'esame non sono invece passati gli emendamenti (41.0.51 a firma Mandelli-D'Ambrosio Lettieri) per l'istituzione di un fondo "destinato in via esclusiva e diretta a finanziare la remunerazione dei servizi resi dalle farmacie" e quello che avrebbero consentito alle Regioni di remunerare i servizi in farmacia senza dover stimare "ex ante" i risparmi possibili (come vuole la legge 69/2009).
Ora resta da capire che cosa succederà alla Camera. Per quanto riguarda il calendario dei lavori, l'esame dovrebbe iniziare oggi in commissione Bilancio e per il 19 il testo dovrebbe tornare in Aula. Ma intanto sul problema delle risorse per la sanità c'è la consapevolezza che, alla luce anche dei rinnovi di contratti e convenzioni, occorra trovare una quadra. Sul tema infatti è intervenuta Emilia Grazia De Biasi, presidente della Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama, che ha spiegato: «Al Senato c'è stato un problema di risorse mancanti per la sanità. Penso che questa 'missione' sarà compiuta dalla Camera, anche se non so in che gradazione, ovviamente. C'è infatti un impegno ufficiale del Governo ad affrontare seriamente la questione alla Camera, a partire dal riconoscimento che c'è un problema che riguarda la sanità». Sul provvedimento «il Senato ha fatto una parte, come sempre. Ma è normale che la seconda lettura sia quella in cui si chiudono le questioni importanti».